TOTTUS IN PARI, 482: LA SARDEGNA E' IN GINOCCHIO (una cascata dal cielo investe l'isola portando disperazione, distruzione, desolazione e morte)

Tottus in Pari, numero 482 - dicembre 2013


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Un commento

  1. Caro Massimiliano e non è un caro gratuito o formale. Io e te, come tanti di Tottusinpari, penso, siamo di quelli che in tempi non troppo antichi, saremo stati dei penfriends, ora, moderni, oh quanto! siamo feisbukfriends. Io mi sento di dire che siamo amici. Ti ho conosciuto, tramite Mina di Grenoble, che mi chiese di fare un resoconto sull’esperienza a Grenoble, e in un momento in cui ho deciso di appropriarmi del mio essere sarda, che sardi si nasce si, ma si può diventarlo e si può anche scegliere di non esserlo. Ma questa è una strada ancora più freudiana. Siccome sono “tommasesca” e finchè non vedo non credo, sono andata a vedere appunto, che cosa mai fosse ‘sto tottusinparis che tutti i sardi che frequentavano e si muovevano nella migrazione sarda, sembravano conoscere. Devo dire ci sono andata con un certo “a priorismo” che mi è familiare: quando tutti ne parlano bene, io cerco la pulce e non solo… vale per tutto, vai a capire perchè, una certa forma di elitismo, confesso… cerco l’eccezionale, salvo poi a ritrovarlo con gioia nel quotidiano, nel normale, mai banale comunque. E ho trovato un lavoro eccellente, professionale, ma soprattutto aperto. In tutti i sensi: a chi volesse partecipare, indipendentemente da credo politici e filosofici, a qualsiasi lavoro parlasse, concernesse, portasse positività alla Sardegna. Hai favorito legami, conoscenze, incrementato reti, fornito spunti… E il tutto non esente da empatia e simpatia. Ti ho seguito nei momenti di dubbio, nei momenti di rabbia, nei momenti di sconforto e debolezza, non solo professionali… solo “panecarasauecannonau” ma tanto altro. L’ultimo spunto stamattina., letto tra i post di tottusinparis, a Bologna aperitivo di sostegno… bella idea, come tutte, che mi chiedevo come, noi emigrati lontani, potessimo contribuire davvero, come fare affinché non si sembri solo un chiedere, agli amici della Sardegna, restando coerenti col voler proporre una Sardegna attiva, forte, indipendente. Ecco, questo è un grande lavoro, associarci positivamente in in questo momento di sconforto, di rabbia anche, dove “centu concas centu berrittas” dicono la loro, e guai se non la dicessimo… Se non ci fossi dovremo inventarti, E’ solo un piccolo enorme grazie…

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