SA DIE DE SA FRATERNIDADE: LA FESTA ANNUALE DEL CIRCOLO "ELEONORA D'ARBOREA" DI PESARO


di Luigi Lilliu

Sa die de sa fraternidàde  è stata ormai consacrata  festa annuale dell’Associazione Culturale Sarda “Eleonora d’Arborea” di Pesaro. Il 29 settembre, ha avuto luogo la 4^ edizione (tanti sono gli anni di esistenza dell’Associazione), nello splendido scenario naturale di Ca Iacomo di Sassocorvaro, nel cuore del Montefeltro, dove hanno sede le aziende modello agro-zootecnica e di agriturismo dei coniugi, soci e amici, Giulio e Danila Mulas. Nonostante le condizioni atmosferiche non favorevoli, l’affluenza  è stata moltissima, a conferma che trattasi di un evento atteso e particolarmente sentito e partecipato anche dalle Autorità regionali, provinciali e locali, nonché da eminenti personalità della società civile. Sul piano logistico, la festa ha usufruito dell’intelligente e provvidenziale  collaborazione  del Comune di Sassocorvaro, che recependone subito l’importanza ai fini della valorizzazione del territorio, ha messo a disposizione una struttura tensotesa rivelatasi utilissima. Pertanto, un sentito ringraziamento al Sindaco Antonio Alessandrini ed il suo staff di amministratori e tecnici.  Oltre 200 persone hanno partecipato al pranzo, squisito, preparato con rigorosa fedeltà alla rinomata tradizione sarda, comprese le seadas ed una varietà di gustosissimi  dolcetti lavorati con  raffinata  maestria. Il tutto ha suscitato grande ammirazione con viva gratitudine alla famiglia Mulas, che si distingue per capacità professionale e generosità e che ha onorato il gravoso impegno producendo il massimo risultato, con positivo riverbero sull’immagine dell’intera comunità dei sardi. Perciò, un doveroso quanto  affettuoso ringraziamento a Giulio e Danila, ai meravigliosi figli Anna Maria, Pietro e Giuseppe ed a quanti, soci e non, hanno collaborato con entusiasmo.  Il programma della giornata si è svolto con visite facoltative guidate presso la famosa Rocca Ubaldinesca e la Chiesa di San Valentino di Sassocorvaro, che custodisce una reliquia del Santo, ed all’azienda agro-zootecnica della famiglia Mulas.  E’ stata molto visitata la mostra – solo espositiva – di prodotti  di  artigianato e di editoria sarda su arte, cultura, economia e costume,  che ha catturato l’interesse dei sardi e non. Una festa ottimamente riuscita per numero di partecipanti e interesse all’evento.  Inoltre ha suscitato un certo appeal il titolo “Sa die de sa fraternidàde”,  che è stato utilizzato sin dalla prima  edizione,  perché lo spirito che anima il nostro pensare ed agire e proprio di fratellanza, con radici storiche profonde, in quanto la comunità sarda vive e opera nella provincia di Pesaro è Urbino da oltre 50 anni e nel  lontano 1939 ben 255 persone di  questa provincia, seguite da altre, si trasferirono in Sardegna per lavorare nelle miniere del Sulcis. Tale flusso migratorio ha determinato il radicamento generazionale nelle rispettive regioni, dando luogo ad un processo evolutivo interculturale che, facendo salvi i distinti caratteri autoctoni, rafforza i valori della condivisione, coesione e solidarietà sociale.

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