IL PRIMO CONVEGNO (CON IL CONTRIBUTO DELL'EMIGRAZIONE SARDA ORGANIZZATA) IN RICORDO DEL PROF. TITO ORRU' (1928 – 2012): BITTI MERITA UNA LODE PER AVERLO ORGANIZZATO IN SARDEGNA


di Paolo Pulina

1)Resoconto dei lavori del convegno

Il prof. Tito Orrù (Orroli, nel Sarcidano,11 aprile 1928 – Cagliari, 1° gennaio 2012) come “Maestro di studi e di vita” è stato commemorato per la prima volta in Sardegna (dopo Pavia, con interventi dei dirigenti del Circolo culturale sardo “Logudoro” e di Paolo Bullita, studioso di storia e amico personale di Orrù) in un convegno che si è tenuto nel pomeriggio di sabato 14 settembre 2013 presso il Cine-Teatro “Ariston”, a Bitti, paese barbaricino di cui Orrù era orgoglioso cittadino onorario in virtù dei suoi fondamentali e continuativi studi sull’illustrissimo bittese Giorgio Asproni (1808-1876; deputato del parlamento subalpino e della camera del Regno d’Italia per un totale di 9 legislature;  autore di un “Diario politico” che registra in dettaglio dal 1855 al 1876 le vicende parlamentari in Italia prima e dopo l’Unità, pubblicato postumo in sette volumi a cura di Bruno Josto Anedda, di Carlino Sole e, appunto, di Orrù).

L’iniziativa culturale è stata voluta dal Comitato di Cagliari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (ISRI); dalla Regione Autònoma de Sardigna – Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; dalla Fondazione “Giorgio Asproni”, Bitti; dal Comune di Bitti; dall’Associazione Mazziniana Italiana (AMI), Sezione “Salvatore Ghirra”, Cagliari; dall’ Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini (ANVRG),  Sezione di La Maddalena.

Ha aperto e coordinato i lavori Marinella Ferrai Cocco Ortu, presidente del Comitato di Cagliari dell’ ISRI, la quale ha collaborato a lungo con il  prof. Orrù per ricerche e pubblicazioni: “Dalla guerra all’autogoverno: la Sardegna nel 1793-94: dalla difesa armata contro i francesi alla cacciata dei piemontesi: saggi e documenti inediti”, Cagliari, Condaghes, 1996; “Echi del giubileo del 1825 in Sardegna: Stato e Chiesa nella politica di Carlo Felice e suoi riflessi nell’isola”, 2000; “La Sardegna vicereale dal 1814 al 1847”, Firenze, Olschki, 2003; “Francesco Cocco Ortu, Memorie autobiografiche: 1842-1889”, Cagliari, AM&D, 2012.

I saluti ai convegnisti sono stati portati da Giuseppe Ciccolini, sindaco di Bitti; da Bruno Murgia, presidente dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico di Nuoro; da Paqujto Farina, presidente della Fondazione “Asproni”; da Raffaello Puddu, per la Sezione “Salvatore Ghirra” di Cagliari dell’AMI; da Antonello Tedde, presidente della Sezione di La Maddalena dell’ANVRG.  

Personalmente, intervenendo per porgere il saluto della FASI (Federazione delle 70 Associazioni Sarde in Italia), non potevo non collegarmi a quanto avevo scritto, in data 2 gennaio 2012, su questo Blog in un ricordo tempestivo del prof. Orrù. Si veda il link:

http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2012/01/02/ci-ha-lasciato-tito-orru-grande-storico-della-sardegna-amico-fraterno-dei-circoli-degli-emigrati-sardi/

«Tito Orrù era sempre disponibile a partecipare come relatore ai convegni sulla storia moderna della Sardegna organizzati dai circoli degli emigrati sardi nell’Italia continentale (particolarmente frequenti le sue presenze a Pavia e a Biella). A Tito Orrù si deve il merito di aver richiamato (a Pavia lo faceva ogni volta) la necessità di “rivisitare” – con la ripubblicazione degli Atti e con un convegno storico adeguato all’importanza di quell’evento – il Primo Congresso Regionale Sardo, tenuto in Roma in Castel Sant’ Angelo dal 10 al 15 maggio 1914, per iniziativa dell’Associazione tra i sardi di Roma. Quel suo appello su questo tema non resterà inascoltato. Il mondo dell’emigrazione organizzata, a cominciare dalla Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI), ha partecipato con sincera e profonda mestizia al dolore della famiglia per la scomparsa  di un grande studioso che, da vero amico de sos disterrados, si entusiasmava ogni volta che poteva divulgare i risultati dei suoi studi presso i circoli degli emigrati».

Ho sottolineato il fatto che,  proprio mentre a Bitti si dava pubblico riconoscimento del suo affetto per il mondo dell’emigrazione (Orrù aveva voluto uno specifico “Spazio per gli emigrati” nel glorioso “Bollettino Bibliografico e rassegna archivistica e di studi storici della Sardegna”, da lui fondato nel 1984, del quale addirittura, dal n. 27/II, anno 2003, aveva significativamente ampliato il titolo in “Bollettino Bibliografico e rassegna archivistica e di studi storici della Sardegna e delle comunità sarde fuori della Sardegna”), a Milano la riunione dell’Esecutivo della FASI aveva  non a caso all’ordine del giorno anche l’avvio del progetto cui Orrù teneva in maniera particolare: la celebrazione del centenario  del Primo Congresso Regionale Sardo svoltosi a Roma nel 1914. Per altre annotazioni cui ho solo potuto fare cenno a Bitti rimando alla seconda e terza parte di questo mio scritto.

Veniamo alle relazioni. Arturo Colombo, Professore Emerito dell’Università di Pavia, impossibilitato a partecipare, ha inviato un significativo contributo che è stato letto da Raffaello Puddu. Colombo ha riconosciuto che sono state le frequentazioni con Orrù e i suoi studi su Giorgio Asproni a portarlo ad approfondire la conoscenza di questo grande politico sardo che ci ha lasciato pagine fondamentali per ricostruire le trame della vita parlamentare in Italia nel periodo 1855-1876

(“L’opposizione parlamentare di Giorgio Asproni” si intitola il saggio di Colombo al Convegno nazionale di studi su Giorgio Asproni, tenuto a Nuoro nei giorni 3-4 novembre 1979). Colombo  ha affermato senza tanti giri di parole che Orrù avrebbe meritato, per il complesso delle sue ricerche,  una carriera accademica di maggiore rilievo.

Manlio Brigaglia, dell’Università di Sassari, ripercorrendo le due pagine intere, ciascuna di due fittissime colonne, de “La Grande Enciclopedia della Sardegna” (pubblicata dal quotidiano di Sassari “La Nuova Sardegna”  nel  2007) in cui sono registrati i titoli delle ricerche di Orrù fino a quella data, ha rievocato i suoi esordi storiografici sulla rivista “Ichnusa”, dedicati alla questione tunisina attraverso la stampa sarda (1958) e alla figura e all’attività di Giovanni Siotto Pintor (1959 e 1960), scrittore e uomo politico che è stato l’oggetto anche del primo libro di Orrù (Sassari, Gallizzi, 1966). Tanti sono i personaggi da lui riportati alla memoria ma Orrù è soprattutto il divulgatore indefesso dell’opera di Giorgio Asproni, con il quale aveva una specie di simbiosi, una confidenza totale. Lui e Carlino Sole è come se avessero allevato Asproni come “figlio dell’anima”. Orrù era maestro anche nell’allevare “allievi”, che coinvolgeva nei suoi lavori (per esempio per il  “Dizionario biografico dei parlamentari sardi”, in “La Sardegna. Enciclopedia” a cura di Brigaglia, vol. terzo, 1988). Anche secondo Brigaglia  il curriculum studiorum  di Orrù era degno di considerazione maggiore di quella ricevuta all’interno della Facoltà di Scienze politiche di Cagliari. Ammirevole era poi, per Brigaglia, il defatigante lavoro di ricerca di fondi svolto da Orrù per far uscire ogni numero dell’amatissimo “Bollettino Bibliografico…”.

Raimondo Turtas, dell’Università di Sassari, parlando in bidda in suggestivo sardo bittese /bittichese ha dato gli elementi su cui si vuole soffermare in un saggio per gli atti del convegno di cui ha preannunciato il titolo: “Crisi religiosa di Giorgio Asproni?”.

Battista Saiu, presidente del Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” di Biella, e Gesuino Piga, presidente del Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia, hanno messo in evidenza come sono nati sia  i rispettivi rapporti personali con Orrù sia quelli tra ciascuno dei due Circoli e il professore, ogni volta entusiasta di poter assicurare la propria collaborazione di profondo conoscitore  della storia moderna e contemporanea della Sardegna. Un ricordo approfondito di Orrù firmato da Gesuino Piga è pubblicato alle pagine 35-38 del volumetto “Convegno su Giorgio Asproni in occasione del dono dei 7 volumi del Diario politico alla Facoltà di scienze politiche dell’Università di Pavia dalla Facoltà di scienze politiche dell’Università di Cagliari: atti del Convegno e ricordo di Tito Orrù, Pavia, Università, Aula Foscoliana, 25 febbraio 2012”, a cura di Piga e del sottoscritto (Pavia, Nuova Tipografia Popolare, 2013: copie del volume sono state distribuite ai partecipanti all’incontro di Bitti).

Le commosse testimonianze di tre brillanti allievi di Orrù hanno chiuso i lavori del pomeriggio di studio e di ricordi. Daniele Serra è stato l’ultimo laureato della scuola di Orrù; Francesca Pau (che ha curato con Orrù gli atti del Convegno internazionale “Giorgio Asproni. Una vita per la democrazia”, del novembre 2008,  e che oggi è consigliere del direttivo dell’Istituto del Risorgimento-Comitato di Cagliari e componente  del Comitato scientifico della Fondazione “Asproni”)  ha potuto avere  al suo fianco Orrù a Roma, pochi giorni prima della sua improvvisa scomparsa,  per la presentazione ufficiale del  suo volume di oltre 400 pagine  “Un oppositore democratico negli anni della Destra storica. Giorgio Asproni parlamentare: 1848-76”  (Firenze, Carocci editore, fine 2011); Diego Carru, bittese,  ha sintetizzato il suo ricordo su Orrù apparso sul periodico di Bitti “Il Miracolo” («ammirevole è stato l’impegno di Orrù non solo come studioso ma anche come divulgatore di Asproni, in particolare a favore degli studenti e delle giovani generazioni; il prof. Orrù  ha tolto Asproni dalle aule universitarie e l’ha portato in mezzo alla gente perché tutti potessero identificarsi in questa grande figura»).

Ad ascoltare con commozione i lusinghieri ricordi del prof. Orrù erano presenti i figli Nicola e Mila e la nipote Francesca.

2) Una testimonianza personale su Tito Orrù

 Riprendo il mio ricordo di Orrù, datato febbraio 2012, pubblicato alle pagine 39-41 del volumetto “Convegno su Giorgio Asproni in occasione del dono dei 7 volumi del Diario politico alla Facoltà di scienze politiche dell’Università di Pavia dalla Facoltà di scienze politiche dell’Università di Cagliari: atti del Convegno e ricordo di Tito Orrù, Pavia, Università, Aula Foscoliana, 25 febbraio 2012”, a cura di Piga e del sottoscritto (Pavia, Nuova Tipografia Popolare, 2013).

Alla vigilia di Natale 2011, a tre anni dalle celebrazioni del bicentenario della nascita di Giorgio Asproni (Bitti, 1808), si è arrivati all’ atto costitutivo  della “Fondazione Giorgio Asproni”, sottoscritto a Villa Devoto dal presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci (accompagnato dall’assessore regionale alla Cultura Sergio Milia), dal sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini,  e da Idimo Corte, in rappresentanza della neonata  Fondazione. Essa  ha gli scopi definiti dalla Legge regionale 1 aprile 2010, n.7 “Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla costituzione, quale socio fondatore, della Fondazione Giorgio Asproni” (pubblicata sul “Bollettino ufficiale della Regione Sardegna” n. 12 del 16 aprile 2010) e prevede “lo studio e l’approfondimento del pensiero politico di Giorgio Asproni e la valorizzazione e diffusione del suo lascito ideale e morale; l’analisi dei problemi legati al rapporto dell’uomo con la società, nonché lo studio delle trasformazioni sociali e culturali della Sardegna nella realtà contemporanea; la promozione di incontri e attività culturali collegate alla realtà sarda e alla conoscenza dei suoi uomini illustri; l’organizzazione di manifestazioni collegate alle attività di studio e di concorsi in materia di ricerca storica ed artistica nell’ambito delle scuole e delle università; l’istituzione di una biblioteca, dotata di personale qualificato e aperta quotidianamente al pubblico, nonché di un centro di documentazione e di altre attività informative”. La sede legale della fondazione sarà a Bitti.

Sia il sindaco Ciccolini sia Diego Carru, componente del Comitato di Bitti per le celebrazioni asproniane, hanno sottolineato il fatto che il prof. Tito Orrù, cittadino onorario di Bitti dal 2006, scomparso all’improvviso il primo giorno dell’anno 2012, purtroppo ha avuto pochissimi giorni per gioire della sigla finale (avvenuta, come si è detto, alla vigilia di Natale 2011)  di questo atto costitutivo, per l’ottenimento del quale aveva anche lui dispiegato un  tenace impegno negli ultimi anni.

Purtroppo il prof. Orrù non potrà neanche vedere la pubblicazione a stampa  del/i volume/i con gli atti del convegno internazionale su Asproni tenuto a Bitti-Nuoro nei giorni 13-16  novembre 2008. I rappresentanti di Bitti hanno confermato che Orrù negli ultimi giorni di vita stava affrettando i tempi per questa ponderosa pubblicazione, dopo aver ultimato il faticoso  lavoro di raccolta delle numerose relazioni e la conseguente,  impegnativa cura editoriale. 

A questo convegno eravamo stati invitati da Pavia come relatori sia io che Gesuino Piga, presidente del Circolo culturale sardo “Logudoro” (il Circolo di Pavia aveva  celebrato Asproni con un convegno di studi il 7 giugno del 2008, “Fede nella democrazia e nella repubblica e realismo politico in Giorgio Asproni”,  di cui sono stati pubblicati gli atti a nostra cura).

Quando a metà del mese di dicembre 2010  Tito comunicò a me, così  come agli altri relatori,   che “il Comune di Bitti,  promotore del Convegno asproniano, ha di recente  perfezionato  l’impegno finanziario per la pubblicazione degli atti e ha conferito a me l’incarico di provvedere alla raccolta dei testi e ad organizzarne in tempi brevi la stampa”; sapendo quali fatiche costa la cura degli atti anche di un piccolo convegno, dedicai le ferie natalizie ad una sollecita  rifinitura del mio testo, dal titolo  “I ploaghesi  Giovanni Spano e Pietro Salis e Ploaghe nel Diario Politico di  Giorgio Asproni”.

A metà gennaio 2011, Tito mi scriveva: “Caro Paolo, ti ringrazio, sei come sempre puntualissimo e quindi di sostegno alle imprese ‘pro Sardinia’. Va benissimo il ‘pezzo’ ploaghese per gli Atti del convegno asproniano 2008, che ho salvato nella relativa cartella ed è tra i primissimi; come pure ho dato uno sguardo al testo, sino a giungere alla perla dell’epitaffio per Arricca. Sto pensando all’opportunità di dedicare nel volume una sessione a sé sugli argomenti ‘locali’, ma in effetti basilari per il tema ‘Asproni e la Sardegna’ (anche da me abbozzato) e ovviamente per una biografia compiuta asproniana”. 

Concludo dicendo che il Circolo culturale sardo “Logudoro” aveva progettato di avere Tito Orrù, a Pavia, alla fine di febbraio 2012, nell’occasione della  consegna ufficiale da parte dell’Università di Cagliari (il dono è stato concesso  per il fattivo interessamento del Circolo ma con la fondamentale intermediazione di Tito) all’Università di Pavia dei sette volumi del  Diario politico di Giorgio Asproni alla cui sistemazione e pubblicazione Tito Orrù ha provveduto da protagonista assieme con  un altro esimio studioso sardo, Carlino Sole, scomparso alla fine del 2009. 

3) Quel convegno sulla “Memoria lunga” (Cagliari, 28-30 aprile 1984) con i richiami di Orrù ai paesi e ai personaggi della Sardegna

La prima volta che ebbi l’occasione di conoscere di persona il prof. Tito Orrù fu a Cagliari, in occasione del convegno internazionale “La memoria lunga. Le raccolte di storia locale dall’erudizione alla documentazione (28-30 aprile 1984), di cui sono stati pubblicati gli atti a cura di Paola Bertolucci e Rino Pensato (Milano, Edizione Bibliografica, 1985, pp. 442).

Il convegno era rivolto ai bibliotecari, non solo sardi: diversi furono i partecipanti provenienti dal Continente. Io presi parte a quell’incontro non solo come responsabile dell’Ufficio Biblioteche e Sistemi bibliotecari dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Pavia ma anche come redattore, per conto dell’Ente, della rivista “Annali di storia pavese”, pubblicata dalla Provincia di Pavia e dai Dipartimenti storici dell’Università di Pavia sotto la direzione del prof. Giulio Guderzo, docente di Storia del Risorgimento italiano nell’Ateneo pavese, che a Cagliari presentò una delle due  autorevoli relazioni introduttive (l’altra fu di Carlo Ginzburg).

Nel testo di Orrù, oggi reperibile nel volume citato (cfr. pagine 185-189) col titolo “In margine a una proposta di politica documentaria per la Sardegna”, non mi lasciò indifferente questo brano conclusivo: “Visto che ho parlato delle cattedre di storia della Sardegna, accennerò ad altri due settori in cui esse offrono un apporto alla documentazione di storia locale: quello della storia dei paesi dell’isola e quello dei personaggi”.

Così quando ritrovai Orrù a Pavia nel 1989 e nel corso degli altri incontri successivi a Pavia e altrove, in tema di “piccole patrie”, se Orrù “attaccava” con i paesi di Collinas / Forru fino al 1863 (per Giovanni Battista Tuveri, 1815-1887),) e di Bitti  (per Giorgio Asproni) io rispondevo col mio paese natale di Ploaghe (per Giovanni Spano, 1803-1878). Per il suo paese natale, Orroli, Orrù citava non un personaggio ma il Nuraghe Arrubiu.

Oggi Orroli un personaggio emblematico ce l’ha: Tito Orrù. Ricordiamo(ce)lo!

 

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2 commenti

  1. E’ stato mio Professore di storia della Sardegna. Facoltà di Scienze Politiche. Ci fece amae un illustre bittese: Giorgio Asproni.

  2. Complimenti vivissimi agli organizzatori

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