SU CAMINU DE SA VIDA: POESIE DEL BONESE NATALINU USAI A FAVORE DELLA RICERCA ONCOLOGICA


di Cristoforo Puddu

L’impegno dell’AIRC -Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, costituita a Milano nel 1965 grazie alla sensibilità solidaristica di alcune personalità del mondo scientifico ed imprenditoriale- è noto a tutti per gli obiettivi raggiunti con il sostegno a favore della ricerca oncologica (frequenti le borse di studio per l’estero, assegnate a giovani ricercatori italiani) e la preziosa informazione di riferimento che, in quasi un cinquantennio di attività e con il supporto della Fondazione FIRC, ha portato l’Italia verso “una consapevole cultura del tutto nuova verso la malattia”. Molteplici le manifestazioni, a carattere nazionale, per la raccolta fondi: si ricordano “Azalea della Ricerca”; “Arance della Bontà”; “Arance della Salute”; “Giornata Nazionale per la Ricerca sul Cancro” o  l’iniziativa “L’ultima buona azione della lira”, datata 2001. Migliaia di piazze e tantissime le occasioni in cui l’AIRC ha rafforzato il rapporto fiduciario con i cittadini e alimentato una vasta rete di comitati regionali e di sostenitori (donatori e volontari). Tra i sostenitori AIRC-FIRC si deve certamente annoverare anche il poeta bonese Natalinu Usai, autore della raccolta Poesias de BonoSu caminu de sa vida, che distribuisce la plaquette lirica in limba, a libera offerta e in occasione delle frequenti manifestazioni popolari e religiose che animano l’estate dei piccoli centri goceanini, per raccogliere fondi da erogare a favore della ricerca oncologica. Dall’introduzione della pubblicazione apprendiamo che l’autore è nato nel 1940 nello storico “rione de Bolia” e dall’età di 12 ai 16 anni è stato, con una retribuzione di “6.000 francos su mese”, “teraccu pastore” in territorio di Ozieri. Il giovane Usai, con il ritrovamento “in pinnetta de una cantone sarda totta affumada e istrazzada”, inizia a coltivare la passione poetica che rivolge, inizialmente, verso i poeti estemporanei Sassu, Piras, Sotgiu, Mura, Zizi, Pazzola, Masala e i cantadores a chiterra Cabizza, Cubeddu, Falchi, Chelo, Fara, Scanu, Firinaiu. Successivamente, dopo impegnative letture in limba, sviluppa un percorso di scrittura di poesias a taulinu che corona con le frequenti  partecipazioni alla “Rassigna de poesias ottavas currende” di Benetutti.  La silloge raccoglie un ampio campionario di composizioni d’occasione che ben raffigurano l’ambiente familiare, popolare e religioso di Bono, di cui propone i significativi gosos in onore di Santu Narzisu, Santa Caderina e Santu Micheli Arcanzelu. L’impegno lirico di Natalinu Usai, va oltre la valenza poetica, e rappresenta soprattutto un concreto segno di generosità e senso sociale nel sostenere la ricerca oncologica con semplicità e trasparenza.

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Un commento

  1. “Ci sono due voci nella mia vita che avverto nel punto che muoiono” ma continuo a credere e sostenere la ricerca sul cancro.

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