di Fabio Manca *
Enrico Ruffi, il suo docente di Arte e Immagine alla scuola media Alfieri, dice che è un ragazzo d’oro, che ha mille interessi e, ovviamente, dieci in tutte le materie. E Rina Pinna, la sua insegnante di Tecnologia, ne loda la curiosità e ne preconizza un futuro radioso. Insomma, segnatevi questo nome: Riccardo Laconi. Sentirete parlare di lui. Intanto è lui a mettersi in evidenza. Per dire, ha sostenuto parte dell’esame di terza media in sardo, variante campidanese. Ma non per recitare una di quelle poesiole che si studiano un po’ dappertutto giusto per consentire alle scuole di ottenere qualche soldo con la legge regionale per la promozione e valorizzazione della cultura e della lingua sarda. Ma perché, lo dice e lo dimostra, è davvero innamorato della Sardegna, curioso di conoscerne storia e tradizioni, di approfondirne lo studio al di là dei chiché.
I PERCHÉ DELLA SCELTA Studente della Terza B, ha sorpreso la commissione d’esame rispondendo con sicurezza a tutte le domande. Con uno strappo alla regola, anzi alla lingua, ha iniziato a porgergliele la docente di inglese che si è rivolta al ragazzo, in limba, per chiedergli di motivare la sua scelta. «Vorrei esprimermi in sardo, perché non è un dialetto, ma una lingua come l’inglese o il francese e attraverso la sua conoscenza entriamo in contatto con la cultura e le tradizioni della nostra terra», ha esordito Riccardo.
VIDEO E DIAPOSITIVE Che essendo un ragazzino speciale non poteva limitarsi a una banale esposizione ma l’ha voluta arricchire con una serie di foto e video realizzati con Power point, il programma di cui si è servito per illustrare l’importanza della bioedilizia per uno sviluppo ecosostenibile del territorio attraverso l’utilizzo delle risorse locali. «La lana sarda aiuta la bioedilizia», ha scritto nella parte dedicata a Daniela Ducato, la coordinatrice del Polo produttivo per la Bioedilizia La Casa Verde CO2.0 e imprenditrice di Guspini pluripremiata in campo europeo per le innovazioni ambientali.
INSEGNANTI SORPRESI «Ha sorpreso un po’ tutti decidendo di esporre parte del suo esame in sardo», ha raccontato Rina Pinna, orgogliosa – sottolinea – di «essere riuscita a trasmettere ai suoi studenti l’importanza della nostra lingua e soprattutto a far capire loro che il sardo non è un dialetto come molti reputano, ma una lingua». Lo ha fatto nel corso dell’anno con una serie di iniziative tra cui lo studio de Il malato immaginario di Molière che, trasposto in sardo, è diventato Oi seu malariu, divertente commedia della quale Riccardo è stato uno dei protagonisti. «È stato tra i più bravi», racconta orgogliosa l’insegnante di Tecnologia.
Riccardo Laconi è tra i ragazzi dell’Alfieri che l’anno scorso sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Dal Quirinale ci chiesero di indicare le eccellenze della scuola», ricorda Ruffi. «E lui non poteva non esserci».
* Unione Sarda