"SU TUSOLZU": INIZIATIVA DEL GREMIO SARDO "EFISIO TOLA" DI PIACENZA


di Maria Emma Piacevoli (con introduzione di Bastianino Mossa)

La prima iniziativa del Gremio Sardo Efisio Tola di Piacenza  per l’anno 2013, svoltasi il 26 maggio  a San Protaso  in comune di Fiorenzuola d’Arda, e` stato un successo.  Vi e` stato il massimo  impegno  dell’esecutivo e dei  soci del Gremio, assieme a quello di tanti amici anche  di origine non  sarda. Notevole  la partecipazione e l’ entusiasmo  gioioso  di  molti  giovani, tanti pastori,  orgogliosi di poter partecipare a quello che e` stato  la celebrazione di un vero e proprio rito  quale e` in effetti “su tusolzu”. Il tutto e` stato nobilitato dalla  presenza della nostra presidente  FASI,  Serafina Mascia, che ha potuto verificare anche qui a Piacenza la forza e le  potenzialita` uniche   che la rete dei circoli  FASI e` in grado di esprimere. Ho pensato di affidare alle preziose  parole dell’amica e componente dell’esecutivo ,  Maria Emma Piacevoli, un riassunto della giornata in oggetto.

” … donz’annu in beranu , a fine maiu…” è il periodo di  “Su Tusolzu” per i pastori, e il Gremio Sardo Efisio Tola ha pensato di dedicare la giornata del 26 maggio 2013 agli attori di un’attività millenaria quale la pastorizia. Organizzare questa manifestazione aveva richiesto tempo e impegno da parte del Gremio, e tutti i soci e gli amici vi si sono spesi con piacere e dedizione: oltre alla celebrazione di un’azione millenaria, si sentiva da parte dei Pastori Sardi presenti sul territorio piacentino e parmense, l’esigenza di rinnovarsi in essa, di conoscersi meglio, guardarsi negli occhi, parlarsi, identificarsi non solo nella propria attività e nel proprio contesto, ma anche, nella comunanza della propria origine. Proprio per riflettere a proposito del mondo agropastorale sardo con le sue caratteristiche e prospettive e per evidenziare la funzione del Pastore Sardo, il suo ruolo e le sue potenzialità, si era deciso di invitare il massimo esponente del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris, che, lasciato il lavoro, é generosamente intervenuto, accompagnato dall’altro pastore Mario Carai, il quale, essendo nato in Toscana e rientrato in Gallura dove vive e opera, ben conosce la situazione di chi é sull’isola e quella di chi é sul continente. Con loro, idealmente, sono giunti tutti i Pastori Sardi con le loro realtà, il loro entusiasmo allo scopo di condividere le ” Proteste e proposte del Movimento Pastori Sardi”. Già al primo approccio degli illustri ospiti con i presenti: pastori, personalità pubbliche di spicco del territorio, appassionati, amici della Sardegna, si é prontamente stabilito un clima di reciproca stima, di empatia, di interesse. C’era festa nell’aria, c’erano i sorrisi e l’allegria di chi attendeva questo momento e si aspettava tanto dal suo evolversi. La conferenza, il primo atto della giornata, si é tenuta in una sala stipata di gente, di emozioni, di curiosità e di aspettative. Dopo la presentazione e il benvenuto agli ospiti da parte del  presidente del Gremio Sardo Efisio Tola di Piacenza, dottor Bastianino Mossa, il gruppo a tenore ” Sos Emigrantes” ha infervorato i cuori trasportando i presenti in una dimensione che solo queste voci possono raggiungere: si va oltre l’evocativo, spazio e tempo vengono oltrepassati. Ed ecco Che Felice Floris prende la parola; racconta, e immerge gli ascoltatori nello spirito che ha improntato i primi passi del Movimento Pastori Sardi, consapevoli di essere custodi e cultori di un patrimonio unico al mondo, nonché testimoni di tanti problemi che li affliggevano riguardo la propria attività; uno spirito di entusiasmo e propositivo che li spingeva a rivolgersi alle autorità per ricevere sostegno e la dovuta attenzione. Tutti si sono commossi al pensiero di questi pastori che con sacrificio, tutti insieme, in un solo spirito, insieme alle loro famiglie, bambini compresi, andavano pieni di speranza a fare presente le proprie situazioni, i propri disagi, le necessita`, le proposte. Tutti si sono rattristati alla descrizione di dinieghi, violenze anche fisiche subite, di appuntamenti disattesi, di porte chiuse, di continue incomprensioni, di crude delusioni. L’esposizione di Felice Floris ha colpito tutti, nell’intimo: impossibile rimanere insensibili alla pacata fermezza delle parole proferite dalla sua bocca, prive di aggressività`, accorate, nitide, vere, toccanti. … Ma chi passa per l’umiliazione ed e` grande, ed e` ricco di risorse morali e sapienze, chi e` forte e consapevole delle proprie abilita` e potenzialità va avanti e crea, realizza. Vince. Trova in se stesso quello che di fuori gli viene negato. E l’ultima parola di Felice Floris è forte e sa di trionfo. La parola è rivoluzione; una rivoluzione le cui armi sono le dure esperienze del passato ma anche la voglia e la consapevolezza di essere in grado di diventare i protagonisti del futuro! Se chi deve dare una mano, la ritira, le mani se le tendono i Pastori Sardi che, nonostante le difficoltà non si fermano, che sanno di poter contare gli uni sugli altri, quei Pastori che remano nella stessa direzione, quelli che sanno di essere essi stessi il patrimonio, la grandezza e l’identità` della Sardegna. Dal 26 maggio 2013 i Pastori Sardi del continente hanno conferma di non essere dei satelliti; la loro sardita` e il loro pastoralismo li uniscono ai colleghi isolani; sanno di essere importanti custodi e valorizzatori di un territorio e di far parte della stessa anima. Nell’unita` d’intenti e di azioni, pastore vuol dire progresso, successo, realizzazione; un percorso faticoso e lungo, ma promettente. In un’atmosfera cosi esaltante tutti si sono sentiti vivi, protagonisti di un momento storico collocato ne “Su Tusolzu” del 2013. Si è voltata una pagina che è sì della storia dei Pastori Sardi, ma che potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione piu` generale. Anche l’intervento di Mario Carai ha proposto un’apertura a nuove possibilità derivanti dal turismo, qualora organizzato non come banale standardizzazione fine a se stessa, ma come un elemento di espansione e sviluppo. Il turismo in Sardegna non deve escludere il pastoralismo, che costituisce esso stesso un monumento. Un turismo superficiale avvilisce la grandezza della Sardegna e non reca benefici economici né culturali. Le proposte provocanti, impegnative sono state lanciate, tutti ne sono rimasti affascinati, a qualche livello, coinvolti in questo grande progetto. Sì, tutti uniti per fare qualcosa di grande per la Sardegna. In quest’allegra atmosfera, la giornata è continuata nelle sue piu` colorite manifestazioni. L’esecuzione di su tusolzu accompagnata dai tenores assumeva piu` che mai l’aspetto di un rito festoso. Le voci de “Sos Emigrantes” si fondevano con il belato delle pecore, e venivano ritmicamente intervallate dal secco schioccare de “sos ferros” e dall’artificiale lamento della tosatrice elettrica. C’era armonia, c’era gioia, voglia di stare insieme, di festeggiare, di commentare gli avvenimenti di conoscersi e ritrovarsi, di gustare le pecore cucinate come da tradizione, di rallegrarsi al suono d’armonica, di ballare… E` incredibile di questi tempi difficili, godere una tanto coinvolgente serenità, vedere nelle persone occhi allegri e sorridenti, occhi di cuori che sanno che c’e` una Sardegna viva, generosa, unica preziosa, nella quale trovare positività e speranza.

 

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3 commenti

  1. Gaetana Balduzzi

    Felice Floris èsempre un grande, speriamo che porti i pastori a raggiungere le meteche voglionoper il bene della Sardegna e dell’talia intera.
    Complimenti al gremio sardo di Piacenza che ha organizzato questa importante manifestazione.
    W i Pastori Sardi

  2. Cari pastori, da tempo la vostra voce ha superato i confini della vostra terra. Molti hanno raccolto il vostro invito e sperano che tutti, soprattutto i giovani, siano in grado di cogliere, apprezzare e difendere la grandezza della vostra cultura.
    Grazie Pastori. A presto.

  3. buonissima iniziativa! Molto interessante ed importante, perchè l’esperienza dei pastori può indicare un buon sentiero da percorrere anche per i giovani del continente.

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