I CIRCOLI E LE FEDERAZIONE DEGLI EMIGRATI SARDI SUL PIEDE DI GUERRA: E' PREVISTO UN ULTERIORE NETTO TAGLIO DELLE RISORSE


“L’ultima comunicazione dell’Assessorato al Lavoro ed Emigrazione ci informa che, in base all’approvazione della finanziaria, la cifra a disposizione nel 2013 per il capitolo Emigrazione è di circa 2.000.000, a fronte dell’impegno solennemente ribadito nell’incontro del 6 dicembre 2012 con la Presidente Claudia Lombardo e i Capigruppo del Consiglio Regionale di uno stanziamento pari a 3.500.000 euro”. Comincia così la lettera che l’Ufficio di Presidenza della Consulta e i presidenti delle Federazioni dei circoli sardi nel mondo hanno inviato  al presidente della Giunta Ugo Cappellacci, all’assessore al Lavoro Mariano Contu, al presidente del Consiglio Regionale Claudia Lombardo, ai vicepresidenti Michele Cossa e Mario Bruno e ai Capigruppo del Consiglio Regionale. “Vogliamo capire – chiedono senza fare tanti giri di  parole – come è potuto accadere che una decisione concordata dalle diverse forze politiche e con noi condivisa, sia stata stravolta. È un errore di trascrizione? Oppure è un sotterfugio astuto per togliere con una mano ciò che si è concesso con l’altra?” . Da qui la richiesta di un chiarimento urgente. “ Chiediamo inoltre all’assessore Contu di convocare al più presto l’Ufficio di presidenza, la Consulta e i presidenti delle Federazioni per trovare soluzioni condivise”. “Abbiamo in questi mesi chiesto più volte a Capigruppo e consiglieri della Commissione Bilancio – ricordano i rappresentanti dell’emigrazione organizzata – informazioni e rassicurazioni. Ci hanno garantito di essersi battuti per onorare l’impegno preso, sia pure con una decurtazione (3.230.000). Ora scopriamo che quell’impegno è stato disatteso Come è potuto accadere? La cifra è stata inserita quale totale del capitolo immigrazione-emigrazione, da questa l’assessorato fa un’ipotesi di spesa per l’emigrazione di 2 milioni (ricordiamo che erano 4.500.000 nel 2010). Si mettono in contrapposizione e concorrenza – rileva la lettera – due settori deboli, come se non fossero ambedue questioni sociali rilevantissime. Noi non vogliamo che nel nostro movimento da sempre caratterizzato dai principi di solidarietà, crescano sentimenti di ostilità o tanto peggio di razzismo”. Se non ci si mette una pezza – sottolineano i presidenti delle federazioni – nei circoli monteranno delusione e rabbia contro tutto e tutti. Qualcuno ha già chiuso, altri chiuderanno, mentre l’emigrazione dalla Sardegna conosce una nuova ondata, che non è solo come negli ultimi anni, quella intellettuale. In più pesano i ritardi; arriviamo a fine giugno e non solo non è pronto il nuovo piano per l’assegnazione del contributo 2013, ma non è stato inviato, e non si sa quando arriverà, neanche il 30% (non più il 10% come era prima) di quello del 2012. In questo modo – denuncia la lettera – si colpiscono direttamente quelle decine di migliaia di sardi che, malgrado le difficoltà, la crisi economica, il caro traghetti, hanno lottato per mantenere il loro rapporto con l’isola e che in questi anni, con la promozione del turismo e con il costante rientro insieme alle famiglie sono stati una risorsa importante”.

La lettera è firmata dall’Ufficio di presidenza della Consulta: Domenico Scala (vicepresidente vicario), Tonino Mulas (vicepresidente), Giuseppe Dessì e Vittorio Vargiu. E dai presidenti delle federazioni: Marga Tavera (Argentina), Carlo Murgia (Belgio), Francesco Laconi (Francia), Gianni Manca (Germania), Serafina Mascia (Italia), Mario Agus (Olanda), Antonio Mura (Svizzera) e Pietro Schirru (Australia)

 

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2 commenti

  1. Antonio Deias (Livorno)

    Siamo alle solite prese per i fondelli …… non c’è limite alla indecenza

  2. Maria Olianas

    A Padova per l’inaugurazione della mostra di Sciola l’assessore al Lavoro Mariano Contu, se non ricordo male riguardo ai finanziamenti ci parlo’ del suo impegno personale per mantenere la cifra deliberata …..la promessa sembrava solenne, tipo una parola d’onore che mi pare si sia persa nel tempo .
    Saremo sempre sul piede di guerra , circoli..trasporti , disocupazione nell’isola e mentre gli emigrati si scannano nei circoli per far quadrare i conti i politici che fanno?????? Ci tagliano i viveri !!!!

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