"IL NIVOLA RITROVATO" E' IL LIBRO DI ANGELINO MEREU PRESENTATO A FIRENZE DALL'A.C.S.I.T.


di Mattia Lilliu

Una vita divisa fra Orani e gli Stati Uniti, passando per Dicomano; un percorso artistico costellato di opere di pittura, scultura, progetti d’architettura pubblica e letteratura. E’ un’artista a tutto tondo il Costantino Nivola emerso  giovedì 31 gennaio nel corso della presentazione del libro “Il Nivola ritrovato. Un’artista fra l’America e il Mugello” scritto e curato da Angelino Mereu e tenutasi presso il caffè letterario Le Murate di Firenze. “Questo libro è un’occasione per ricordare Nivola e la sua straorinaria capacità di andare sempre alla ricerca del nuovo” ha affermato Mereu, che nel testo ricostruisce il rapporto fra l’artista sardo e il paesaggio di Dicomano, dove Nivola decise di acquistare una colonica da trasformare in un vero paradiso artistico nel quale alloggiare durante le sue trasferte lavorative in Europa. “Non c’è dubbio che Costantino nutrisse una particolare predilezione per questo paesino toscano che lui considerava perfetto per la particolare sinergia fra arte e natura” ha aggiunto lo scrittore. A fargli eco Paolo Pasciolla rappresentante del comune mugelliano, e Rosa Maria Di Giorgi, assessore all’educazione del comune di Firenze: “Quella di oggi è un’occasione straordinaria per tutti i cittadini: il nostro capoluogo è sempre stato la culla della cultura, il luogo d’incontro fra diversi tipi di arte e per noi è un onore far conoscere meglio una figura importante come quella di Nivola”. All’evento, organizzato dall’Associazione Culturale dei Sardi in Toscana con il patrocinio del Comune di Firenze, hanno preso parte anche Franco Pinna, sindaco di Orani, e Richard Ingersoll, docente della Syracuse University. “Nivola amava il suo paese anche se, quando tornava ad Orani, i suoi compaesani non credevano che fosse un artista di successo. Per loro era un semplice emigrato di paese” ha ammonito il primo cittadino del paese natale di Nivola che poi continua: “Con il museo che abbiamo aperto recentemente, e che io considero uno dei più belli del Mediterraneo, vogliamo permettere a tutti di conoscere il suo estro e la sua genialità. Siamo orgogliosi di lui”. Emozionante l’intervento del professor Ingersoll, che ha tracciato una breve biografia di Nivola ricordando le tappe principali della sua produzione artistica: “Era un uomo straordinario, come straordinaria è stata la sua produzione artistica. Era legato ad Orani ma si sentiva soffocare, così ha deciso di partire in giro per l’Europa per poi sbarcare Oltreoceano. All’inizio ha fatto qualsiasi lavoro, dal cameriere all’operaio. Poi, con la sua tenacia, ha iniziato a stringere rapporti d’amicizia e di collaborazione con i più grandi artisti del mondo, da Pollock a Le Corbusier, che gli hanno permesso di diventare uno degli uomini del Novecento più amati d’America. Nonostante ciò Tino è sempre rimasto umile e modesto, senza mai dimenticare le sue origini. E non è un caso che nelle sue opere ritorni sempre la figura di quella che lui chiamava la “vedeva sarda”, una particolare forma geometrica rotonda che a Nivola faceva ricordare le donne sarde, e nei progetti d’architettura siano sempre presenti gli arbusti che scendono dai tetti e che coprono le pareti esterne delle case, altro elemento tipico delle abitazioni di Orani” ha concluso Ingersoll che ha dipinto il ritratto di un uomo perfetto, un uomo che è stato mix di genio e modestia. In poche parole, un uomo d’applausi.

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2 commenti

  1. Angelino Mereu

    Grazie per la bella recensione.
    Saluti
    Angelino Mereu
    http://amerblog.wordpress.com/

  2. Maria antonietta laganà

    Leva quegli orribili apostrofi, per favore, non si può parlare di letteratura e uscirsene con errori così gravi!

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