"L'ERRORE" E' IL SECONDO ROMANZO DI GIANNI MARILOTTI: DAL 26 FEBBRAIO IN LIBRERIA

nella foto Gianni Marilotti


di Gian Piero Pinna

 Dal 26 febbraio prossimo, sarà in libreria il secondo romanzo di Gianni Marilotti, L’errore. Nella narrativa, lo scrittore si è già cimentato nel 2004, col suo romanzo d’esordio, La quattordicesima commensale, pubblicato con l’editore Il Maestrale e con la quale ha vinto il Premio Calvino e Premio Lettori del Giovedì Marisa Rusconi. Anche questo suo secondo romanzo è pubblicato con l’editore Il Marstrale. Insegnante  di Storia e Filosofia nei licei vive a Cagliari, collabora a diverse riviste specializzate, è curatore del volume L’Italia e il Nord Africa, edito da Carocci nel 2006  ed è impegnato anche sul fronte della cooperazione mediterranea.

Nel romanzo di Gianni Marilotti, L’errore, la trama si dipana in un crescendo di intuizioni improvvise, rovesciamenti di prospettiva, coinvolgimento dell’opinione pubblica e dove l’intera città di Cagliari, guadagna un ruolo insospettato, stando in bilico fra atmosfere mediterranee e cupezze cimiteriali,.

Il cadavere dell’adolescente Liliana Zulla, viene rinvenuto nel cimitero monumentale di Bonaria e dai primi riscontri, appare evidente la violenza sessuale. Gli indizi portano l’ispettore Manno e il sostituto procuratore Vischio, a indagare sul giovane schizofrenico Filippo Mò, che è un conoscente della vittima, ma i due investigatori devono subito affrontare la reticenza dello psichiatra Paolo Baneduro, estremamente protettivo nei confronti del ragazzo. Parallelamente viene scandagliato anche l’ambiente scolastico di Liliana, dove spicca la figura di  Mavi Virdis, una conturbante professoressa. Il racconto diventa un orizzonte dai contorni mobili, dove appare l’omicidio di un’altra donna e su questo e altri fronti d’indagine, si presenta un intrico di depistaggi, lettere anonime e una sistematica evasività delle parti. L’emergere di nuovi elementi, scompaginano il quadro probatorio iniziale, sconvolgendo anche personalmente l’ispettore Manno e il sostituto procuratore Vischio e per i due uomini, finisce col crollare il confine tra vita privata e professionale.

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