GRAZIE A PEPPONE E DON CAMILLO, SANT'ANTIOCO E COLOGNOLA AI COLLI SARANNO GEMELLI (CON LA BENEDIZIONE DEL CIRCOLO "SEBASTIANO SATTA" DI VERONA)

nella foto di Amedeo Poddi: Da sx: Emilietto Mirandola sindaco di Bovolone, Maurizio Solinas “Peppone”, Alberto Martelletto sindaco di Colognola ai Colli “Don Camillo", Barbara Pusceddu sindaco di Sinnai.


di Salvatore Pau

Quest’articolo mi farà perdere la sedia di Vice presidente vicario del circolo “Sebastiano Satta” di Verona, ma ritengo la storia troppo spassosa per non rischiarla. Giudicate voi! Sono a Colognola ai Colli, paese alle propaggini dei Monti Lessini (Prealpi veronesi) per l’esibizione del Gruppo Tradizioni Popolari “Fontan’e Olias” di Sinnai. Noto che molti cittadini si avvicinano, stringono la mano e s’intrattengono affabilmente con il mio Presidente. Sapevo che 35 anni fa, per alcuni era stato assessore in questo paese, mi ha colpito, però, se ne ricordassero ancora così tanto. Maliziosamente ho pensato: di solito ci si ricorda bene di un politico quando ne fa di grosse. Chissà che marachelle avrà combinato. Lo trattavano però con troppa cordialità, quindi i cattivi sospetti lasciano nella mia mente il posto alla curiosità. A cena un andirivieni di persone che andavano a salutarlo, intrattenendosi poi con scambio di larghi sorrisi. La curiosità mi diventa morbosa. Seduto, vicino a me c’è un signore silenzioso, ogni tanto china la testa in segno di assenso come risposta al suo interlocutore. Parlavano di politica locale, m’inserisco nel discorso e capisco che la sa lunga sul passato politico del Presidente. Mi faccio coraggio e chiedo lumi. Vengo a sapere che puntiglioso e preciso, riuscì a sconquassare una maggioranza assoluta democristiana, mandando a casa sindaco e l’intera giunta, alla quale la Corte dei Conti fece restituire all’Amministrazione comunale un sacco di soldi. Dopo una campagna elettorale al calor bianco, per pochissimi voti vince la sinistra. Nasce così il soprannome affibbiatogli, di Peppone, perché comunista di ferro, mentre l’attuale sindaco del paese fu Don Camillo, perché democristiano viscerale e capo gruppo d’opposizione. Stando al racconto i soprannomi si addicevano molto, perché furono 10 anni di epiche battaglie verbali tra i due, con reciproci frizzanti battuti, incandescenti le sedute di consiglio comunale, tanto che l’aula consigliare era sempre strapiena di paesani venuti ad ascoltare. Perfino una TV locale riprendeva il dibattito, tanto faceva audience. Sedute che vedevano le luci dell’alba. Come nel libro di Giovannino Gureschi, i soggetti se ne dicevano di tutti i colori ma sempre con rispetto della persona, anzi, finita la battaglia, amici come prima, seppur rimanesse un po’ di stizza. Dopo dieci anni Peppone si ritira dall’agone politico, rimane comunista, Don Camillo allo scioglimento della DC passa a FI e va a fare l’Assessore dell’Agricoltura in Provincia a Verona. Tra i due però rimane una sincera amicizia. Così capisco perché Peppone si portò in Sardegna l’Assessore Don Camillo a fare da padrino al gemellaggio tra Sinnai e Bovolone. Dopo la parentesi di sinistra, il paese torna alle sue origini politiche. La stima tra i due arriva al colmo quando durante una festa del paese, il responsabile di FI confessa a Peppone che tra i suoi non riesce a trovare un candidato sindaco di valore. Che cosa suggerisce Peppone? Don Camillo! Ora è facile intuire perché Colognola ai Colli si gemellerà con Sant’Antioco e il Sindaco stia organizzando personalmente un tour del Sulcis Iglesiente da fare ai primi di giugno, tramite la nostra Associazione.

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