"AVANTI SARDEGNA": E' L'URLO DEI DIMONIOS! BRIGATA SASSARI, DOPO 95 ANNI "FORZA PARIS" RISUONA ANCORA PIU' FORTE

un momento della cerimonia a Macomer


di Maria Adelasia Divona

Ho accolto con piacere l’invito della Brigata Sassari e del suo comandante, Gen. Manlio Scopigno, ad assistere ai festeggiamenti per il 95° anniversario della “Battaglia dei Tre Monti”, la prima vittoria sull’altopiano di Asiago dopo la disfatta di Caporetto nella Prima Guerra Mondiale. Quella battaglia valse alle Bandiere di Guerra dei due reparti storici del 151° e 152° Reggimento della Brigata “Sassari” la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare e rappresenta oggi la festa di corpo.

La location non è quella tradizionale di Sassari, ma quella di Macomer, dove sta di casa il 5° Reggimento genio guastatori: il sindaco Riccardo Uda ha dato accoglienza all’iniziativa come atto d’amore, sostiene, nei confronti delle giovani generazioni affinché traggano ispirazione dal recupero delle radici, e candida la città ad ospitare in maniera permanente la Mostra sulla storia della Brigata Sassari, per l’occasione allestita presso i locali fieristici delle ex caserme Mura. Nonostante la pioggia incessante, la città non si è risparmiata: oltre alle autorità militari, ai Sindaci del territorio (tra cui riconosco quello di Tempio, Romeo Frediani, e quella di Sinnai, Maria Barbara Pusceddu) che danno un segno tangibile della vicinanza delle istituzioni alla Brigata, gli spalti dello stadio Scalarba sono pieni di gente comune, di macomeresi e delle famiglie dei Sassarini.

La gloriosa banda della Brigata Sassari apre la sfilata dei reggimenti: il 151° e 152° Reggimento fanteria “Sassari”, il 5° Reggimento genio guastatori di Macomer e il 3° Reggimento bersaglieri di stanza a Teulada. Con le truppe schierate inizia la cerimonia, ed è lo stesso comandante della Brigata che, sovvertendo la prassi, guida i reggimenti nella resa degli onori. Sfilano i labori delle associazioni d’armi, i gonfaloni delle città sarde medaglia d’oro e di quelle che ospitano i reggimenti, e le 4 bandiere di guerra: all’alternarsi di ognuna, quando risuona il presentat arm, segue un coro di “Forza Paris”. Onori anche al Presidente della Regione Ugo Cappellacci che è venuto a portare il suo saluto.

Il Gen. Manlio Scopigno, comandante della Brigata Sassari da cinque mesi, esordisce salutando con “Salude e trigu”, seguito dall’applauso dei presenti: non sarà l’unico “sardismo” utilizzato lungo il discorso, segno di una sua precoce integrazione nella nostra Isola. Riassume nei suoi saluti la storia della Brigata dalla “Battaglia dei Tre Monti” all’attualità, con un pensiero costante ai caduti di ieri e a quelli di oggi, la cui presenza è testimoniata dalle famiglie che partecipano alla festa di corpo.

Il comandante rende omaggio alle oltre tredicimila perdite della “Sassari” durante la Prima Guerra Mondiale, ricordando “sus mannus”, i nostri nonni, pastori e contadini, che la guerra rese uniti intorno all’appartenenza regionale e di popolo. L’ardore di quei giovani caduti si è trasformato, per i Sassarini di oggi in una professionalità e in un’immagine da esportare in Italia e nel Mondo. Ma ha anche traghettato, nella Brigata Sassari contemporanea, l’orgoglio dei valori della famiglia, rappresentato dalla presenza delle donne che stanno al fianco dei Sassarini. Racconta, il comandante, un episodio tratto da “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu, in cui la mamma dell’ufficiale, alla sua partenza per il fronte, era riuscita a mostrarsi calma e coraggiosa nonostante fosse disperata per le sorti del figlio. Come quelle mamme rappresentate dal pittore sassarino Raimondo Picci, le cui opere sono state esposte nella mostra alle caserme Mura, e in cui sono raffigurate molte donne, in attesa, in preghiera, nel disperato ultimo abbraccio al proprio caro. Come quelle madri e mogli dei caduti presenti sugli spalti, che il Gen. Scopigno chiama per nome, una ad una, per rendere omaggio a loro che con coraggio onorano chi non c’è più. Tra queste donne, anche Daniela Sanna, vedova del caporalmaggiore degli alpini Luca Sanna, che è stata nostra ospite ad Udine.

È il turno del Presidente Cappellacci di salutare i reparti Sassarini e di attribuire loro la più alta dimostrazione del valore morale della gente di Sardegna. La Brigata, dice il Presidente, è un modello di sacrificio e abnegazione a cui ispirarsi, soprattutto in questo momento di crisi industriale che crea tensioni sociali senza precedenti per il nostro territorio. Rivendica l’attribuzione alla Brigata del prestigioso premio Sardus Pater, a sottolineare l’identità che esiste tra la “Sassari” e le popolazioni dell’Isola.

La cerimonia è un continuo richiamo a chi non c’è più: dalla preghiera del cappellano militare Mariano Asunis, che affida i figli di Sardegna alla Madonna di Bonaria, all’attribuzione del Premio Internazionale Giuseppe Sciacca consegnato dal Gen. Scopigno alla Signora Anna Laura Rondinone (vedova del Tenente Colonnello Giovanni Gallo, ufficiale del 152° Reggimento fanteria “Sassari” deceduto nel corso dell’ultima missione in Afghanistan) insieme alla borsa di studio per il figlio. Ma c’è anche spazio per la consegna della Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito da parte del Generale di Corpo d’Armata Claudio Tozzi al Capitano Salvatore Abbate, ufficiale del 151° Reggimento fanteria “Sassari”.

Col ritiro dei reggimenti sulle note della Banda della Brigata e la bellissima corsa dei bersaglieri di Teulada, gli ospiti si sono spostati a visitare l’anteprima della mostra allestita dall’Associazione Nazionale Brigata Sassari grazie al lavoro dell’ex sassarino Antonio Pinna, che ha raccontato le vicende della “Sassari” durante le battaglie della Prima Guerra Mondiale. La mostra resterà a Macomer per tutta la settimana affinché i ragazzi delle scuole della città possano visitarla e conoscere la storia della nostra gloriosa Brigata.

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