LA SQUADRA DI BASKET FEMMINILE DI SELARGIUS IN TRASFERTA A PAVIA: VISITA AL CIRCOLO "LOGUDORO" DOVE TIENE BANCO LA CULTURA E IL FUTURO DEI SARDI NEL MONDO

foto di gruppo con le giocatrici del "San Salvatore" di Selargius e i soci del circolo "Logudoro" di Pavia


di Giampaolo Puggioni

Pavia profuma di Sardegna anche a qualche chilometro di distanza dal circolo culturale “Logudoro”. Quando la variopinta comitiva selargina si aggira per le strade della città, incontra accidentalmente un emigrato di Guspini, signor Agus, che per trent’anni ha lavorato presso la fabbrica di macchine da cucire Necchi. Come lui migliaia di isolani lasciarono l’isola per trovare un posto di lavoro in quello che fu un polo industriale molto florido. E quando le giallonere vengono accolte calorosamente dal presidente Gesuino Piga, dal decano Filippo Soggia e da una ventina di iscritti, tiene banco una interessante discussione sul ruolo dei circoli negli anni duemila. Tematica che tutti i sardi nel mondo stanno sviscerando con molta passione, in attesa di sviluppi concreti. “Vogliamo continuare ad essere utili” dice il presidente Piga a cui sta stretta l’etichetta affibbiata ultimamente ai circoli, considerati dei “mantenuti”. In realtà i sardi d’Italia e del globo si sentono trascurati dalla madre patria e attendono delle linee guide dalla Regione per dare nuova linfa a queste importanti realtà decentrate. Gli emigrati pavesi conversano appassionatamente con il medico sociale della società San Salvatore Mariano Contu lamentandosi dei tagli ai finanziamenti regionali che limitano drasticamente le iniziative da organizzare durante l’anno sociale. Quando arriva il momento di sorseggiare gli aperitivi si ritorna a sorridere parlando di attività culturale, il vero fiore all’occhiello del Circolo Logudoro. Alla comitiva selargina vengono date in dono delle pubblicazioni riguardanti alcuni cicli di studi dedicati a personaggi storici che hanno dato lustro alla Sardegna come l’imprenditrice Francesca Sanna Sulis. La squadra ospite risponde con la bandiera del Consiglio Regionale della Sardegna e una interessante pubblicazione dedicata ai cinquanta anni del Matrimonio Selargino. Prima di salutare le ragazze Gesuino Piga preannuncia gli appuntamenti culturali più interessanti dei prossimi mesi: “Ricorderemo l’iglesiente Vittorio Tredici che all’epoca del fascismo salvò la vita ad una famiglia di ebrei. Successivamente si approfondirà il tema de le “attitadores”: le prefiche tradizionali di Bitti. A maggio sarà proprio il circolo dei sardi pavese ad organizzare le celebrazioni de “Sa Die de sa Sardigna”. In serata Piga e alcuni suoi amici hanno assistito allo sfortunato match delle sansalvatorine: “Il Broni si è dimostrato più squadra – ha detto il presidente – anche se le nostre ragazze si sono fatte valere per impegno e determinazione. A mio parere hanno ecceduto nel tiro dalla lunga distanza, spesso impreciso e con la palla che veniva catturata dalle avversarie, alte e sicuramente più pesanti”.

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