LE GIORNATE DI PROTESTA DEGLI EMIGRATI SARDI A CAGLIARI: LA PARTECIPAZIONE DELLA NOSTRA INVIATA ALLA RIUNIONE DELLA CONSULTA SULL'EMIGRAZIONE

la vignetta di Giampaolo Milazzo


di Maria Adelasia Divona

Venerdi 7 dicembre, dopo aver manifestato con gli altri rappresentanti dei circoli di fronte all’Assessorato al lavoro contro i tagli all’emigrazione, mi sono aggregata alla riunione della Consulta come corrispondente per TOTTUS IN PARI.

Prima considerazione: quanta gente intorno a questo grande tavolo…i più, neanche so chi siano: alcuni sono classificabili come emigrati tout court…le facce tirate dei presidenti di federazione che da anni frequentano il mondo dell’emigrazione…altri sembrano più “urbanizzati”, ma ne ignoro l’appartenenza. La seconda considerazione che faccio è sull’esagerato tasso di mascolinità che pervade la sala. A tutela dell’emigrazione due sole donne, Serafina Mascia per la FASI e Bonaria Spignesi dell’Associazione Lussu, a cui si aggiungono la Direttora del Servizio Francesca Piras, ed un’altra dipendente dell’assessorato. Con tutti questi uomini, livello di testosterone elevatissimo, penserete voi…eh no! Perché considerando l’età media dei presenti secondo me sarebbe stato il caso di allertare un pronto intervento geriatrico…largo ai giovani insomma, così come vuole l’Assessorato!

Accanto alla bozza di programma 2013 che ho già commentato in un altro articolo, (NDR pubblicato sul blog il 7 dicembre: http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2012/12/07/rapporto-regione-sardegna-emigrazione-sarda-nel-mondo-i-conti-della-serva-sui-numeri-che-caratterizzeranno-la-bozza-di-programmazione-del-2013/) trovo su un tavolo all’ingresso della sala la bozza programmatica dettagliata, che richiama tutte le premesse sulla situazione che ha caratterizzato il 2012. Facciamo quindi il punto: ad aprile la giunta vara il programma annuale per l’emigrazione 2012 per risorse pari a poco più di tre milioni e mezzo di euro; dopo un paio di settimane, in considerazione della crisi, una legge regionale e una successiva deliberazione di giunta individuano i settori prioritari in cui è necessario investire le poche risorse disponibili, e ovviamente l’emigrazione non è tra queste. Alla luce di questo, l’Assessorato ha allertato i circoli al fine di “evitare il rischio di indebitamento o dissesto” ma, ciononostante, è riuscito finora ad onorare i contributi per funzionamento ed attività dei circoli per una somma pari al 70% del totale del contributo che, nel frattempo, è passato da tre milioni e mezzo di euro a due e mezzo.

L’Ass. Liori esordisce dicendo che per tutti le maggiori incertezze derivano dai vincoli alla spesa dettati dal patto di stabilità: posto che l’Assessorato è intenzionato a riproporre per il 2013 la stessa quota di risorse prevista per il 2012, la stretta del patto di stabilità ridurrebbe la capacità di spesa del capitolo emigrazione ad una cifra inferiore. Di fatto però, se è l’Assessore a proporre la cifra da impegnare, è il Consiglio Regionale che decide il quantum effettivo dello stanziamento da destinare sulla base di una lista di priorità che sicuramente mette al primo posto il problema degli ammortizzatori sociali. In ragione del patto di stabilità e delle priorità stabilite in altra sede, anche la d.ssa Piras conferma che anche stanziando una cifra maggiore di quella prevista potrebbe accadere che i soldi non vengano spesi.

In merito alla situazione, così si sono espressi i consultori:

Raffaele Melis (Spagna): ha proposto l’assegnazione delle somme dovute ai circoli in percentuale sulla rendicontazione relativa all’ultimo anno, e ha chiesto all’Assessorato indicazioni di massima affinché i circoli possano svolgere una efficace azione di supporto alla Sardegna.

Domenico Scala (Svizzera): ha anticipato che i consultori hanno incontrato la presidente del consiglio Claudia Lombardo e i capigruppo in consiglio, i quali hanno manifestato la disponibilità a uno stanziamento straordinario per sbloccare la restante parte delle risorse stanziate nel 2012, fermo restando i limiti imposti dal patto di stabilità. Ha sottolineato come la bozza di programmazione sia incoerente e senza obiettivi, e che l’eccessiva burocratizzazione è in contrasto con la normativa vigente in paesi diversi dall’Italia.

Serafina Mascia (FASI): nell’incontro con i capigruppo in Consiglio regionale si è chiesto di salvaguardare la rete dei circoli, tagliando le altre previsioni di spesa. Ha invitato l’Assessorato ad effettuare considerazioni di tipo qualitativo (e non quantitativo, come previsto dalla bozza di programma) per la distribuzione delle quote spettanti ai circoli per funzionamento ed attività, valutando la situazione caso per caso e attribuendo a ciascuno il 90% dello spettante, evitando di fare graduatorie tra circoli più e meno efficienti. Per i progetti regionali, poi, ha chiesto all’Assessorato ad attivarsi per finanziare quelli che sono già stati approvati e non ancora finanziati.

A questo punto è intervenuto l’Assessore Liori proponendo di sospendere la programmazione 2013 in attesa di certezze sugli stanziamenti. Ma la proposta di Bonaria Spignesi dell’Associazione di Tutela “Emilio Lussu” da la svolta alla riunione: la consultora ha proposto l’anticipazione delle quote restanti per il 2012 sulla base dei rendiconti presentati e la salvaguardia dei circoli ricorrendo ad una delibera di giunta fino all’approvazione del nuovo programma o all’approvazione del nuovo bilancio regionale. La d.ssa Piras ha confermato la praticabilità di questa soluzione, fermo restando, ancora una volta, il patto di stabilità, e le conseguenze di una erogazione in dodicesimi in conseguenza di un possibile esercizio provvisorio del bilancio regionale.

In conclusione, prima di recarsi dall’Ass. alla Programmazione La Spisa per un incontro già concordato, Tonino Mulas ha chiesto la disponibilità dell’Ass. Liori ad inserire il capitolo emigrazione tra la lista di priorità della spesa dell’Assessorato, dal momento che in assenza di tale inserimento anche a fronte dio uno stanziamento maggiore l’emigrazione non verrebbe finanziata. L’Ass. Liori ha ribadito che, perdurando la crisi, la priorità di spesa va data alla copertura degli ammortizzatori sociali per i lavoratori in crisi. Mulas ha quindi replicato sottolineando la necessità di conoscere le intenzioni dell’Assessorato per evitare che i presidenti dei circoli assumano obbligazioni giuridicamente vincolanti che poi non potranno essere onorate.

Le news della serata hanno poi confermato l’intenzione dell’Ass. la Spisa di sbloccare le restanti risorse per il 2012 e uno stanziamento adeguato alla sopravvivenza dei circoli per il 2013.

La mia riflessione finale: sembra un tirare a campare, navigando a vista e per un periodo di tempo limitato sulla base di risorse scarse che non sappiamo se e quanto ci saranno destinate. E’ il momento della chiarezza, e che i circoli comincino ad elaborare strategie alternative.

 

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3 commenti

  1. Moreno Pisano (Cagliari)

    Il racconto e le riflessioni di Adelasia Divona sulla battaglia che i circoli degli emigrati sardi stanno portando avanti in queste settimane. Salviamo le nostre ambasciate.

  2. Beatrice Spano (Cesano Boscone)

    I sardi emigrati che si riuniscono nei circoli, sanno che per sopravvivere dovranno inventare delle altre strategie,lo fanno, lo facciamo da sempre, ciò nonostante sara’ impossibile con i pochi fondi recuperati portare a termine il programma culturale prefisso singolarmente da ogni circolo. Ultimamente siamo riusciti ad organizzare qualcosa grazie ad accordi raggiunti tra più associazioni, condividendo le spese e ottenendo cosi’ un duplice risultato. Quello del risparmio e quello di dare più opportunità agli ospiti di turno giunti dalla Sardegna. Possiamo sicuramente continuare ad insistere su questa linea, oltre a incrementare il fondo cassa organizzando pranzi, feste di compleanni e relative lotterie. Noi ce la metteremo tutta, ma le risorse non saranno comunque sufficienti e chi uscirà perdente da questa storia purtroppo sara’ il popolo sardo residente nell’isola 🙁

  3. I circoli dei sardi nel mondo sono un "segnale evidente" che un popolo come quello della Sardegna vuole che non vada spento. Tante, anzi… troppe sono le fiammelle che l’assenza dello stato preferisce spegnere piuttosto che alimentare.
    I sardi, isolani isolati, vengono sempre più allontanati da coloro che per qualche giorno ritrovano nelle attività ricreative
    dei circoli, la radice con un comune denominatore. Il risultato dell’operazione viene arrotondato sempre per diffetto fino
    a scomparire dai numeri col segno + e proliferare in quelli col segno — . Tagliare i sussidi a queste associazioni è come
    accorciare le gambe ad un tavolo che per apparecchiarlo si è costretti a piegarsi ad angolo retto, ah…che mal di schiena!

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