LA PRIMA PARTECIPAZIONE AL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA F.A.S.I.: LA TESTIMONIANZA DEL RAPPRESENTANTE DEI GIOVANI DEL CIRCOLO "MONTANARU" DI UDINE

Giovani del "Montanaru" di Udine: Maria Adelasia Divona e Gianluca Chessa


di Gianluca Chessa

La giornata di domenica 25 novembre ha visto riunirsi a Milano il Consiglio Direttivo Nazionale della Fasi con buona parte dei rappresentanti dei circoli aderenti.

L’introduzione è tutta della Presidente Serafina Mascia che ricorda ai presenti come nell’ultimo anno si sia cercato sempre di più una sinergia tra i circoli per cercare di portare una ventata di proposte nuove. Proposte e richieste, come il tema principale tra gli argomenti discussi all’ordine del giorno. Dopo la passata Assemblea Nazionale di marzo era emersa la necessità di una nuova legge che rispondesse in maniera concreta alle esigenza dei sardi emigrati. Ebbene a quanto pare ci troviamo a distanza di mesi a dover constatare che la Regione non è stata sensibile al tema dell’emigrazione e in particolare alla struttura dei circoli sardi del mondo che dovrebbero rappresentare un patrimonio da non perdere.

Stando al resoconto della Presidente Mascia, l’assessore Liori, dopo aver presentato una bozza di legge sulla quale la Consulta aveva espresso parere negativo, si sarebbe impegnato a riscrivere il testo inserendo opportune modifiche, fissando un incontro con le parti interessate per fine luglio. Ciò evidentemente non è avvenuto, ma quel che lascia maggiormente l’amaro in bocca è il fatto che in questo secondo step la Consulta non sia stata presa in considerazione, portando comunque avanti l’iter della legge senza la sua approvazione. Questo comportamento ha scatenato la protesta della Consulta stessa, che è intervenuta con una lettera aperta a giunta, assessore e ai vari gruppi consiliari.

Ma cosa conterrebbe di tanto “scandaloso” il testo di questa legge? Ebbene, essa parla di sardi nel mondo come rappresentanti della Sardegna, ma mancano del tutto richiami, definizioni e riconoscimenti ai circoli, a differenza della vecchia legge. Ma soprattutto se questa legge andrà in porto, i contributi che la Regione stanzierà potranno essere destinati non soltanto ai circoli, ma a qualsiasi associazione in base all’attività svolta e sarà diritto dell’assessore dare la possibilità di accesso a tale accreditamento.

Come illustra anche Tonino Mulas, non solo i finanziamenti si sono ridotti drasticamente nel corso degli anni a seguito della crisi che ha colpito il mondo intero, ma ci si troverà a dover dividere le cosiddette “briciole” con altri soggetti non ben definiti, in pratica con chiunque un bel giorno decida di mettere in piedi un’associazione (magari con persone retribuite a differenza dei circoli già esistenti che si basano sul volontariato) che possa avere in qualche modo un nesso col tema discusso.

Ecco perché la FASI, unitamente a sindacati e associazioni di tutela, chiede fortemente che vengano specificati i requisiti che tali associazioni devono possedere, domanda a cui la giunta regionale non ha dato risposta.

Altro tema di discordanza è la posizione del Coordinamento Giovani che la Regione vorrebbe slegato dalla rete dei circoli, quindi anche al di fuori della consulta. Per la FASI invece la posizione dei giovani all’interno della rete è fondamentale in modo da garantire una presenza collegata al territorio e per dare un futuro alla rete stessa. Il verdetto di tali vertenze è per ora rimandato ai prossimi giorni, in particolare al 7 dicembre, data in cui la consulta è stata convocata dalla Regione per discutere proposte e problematiche.

Pur riconoscendo che in questo periodo di crisi generalizzata la Regione dovrà stabilire una scala di priorità nell’erogare i diversi finanziamenti e che gioco forza una serie di tagli andranno applicati, la FASI ritiene che il taglio lineare e indiscriminato del 30% applicato non sia la soluzione ideale. Servirebbe una seria analisi degli sprechi per arrivare infine a tagli mirati che salvaguardino l’attività dei circoli andando invece a toccare altri aspetti più di contorno (attività di ristrutturazione, materiale cartaceo e diversi aspetti della comunicazione etc). Viene rivendicato inoltre il ruolo strategico che la FASI ha avuto in tutti questi anni valorizzando sotto varie forme il “prodotto Sardegna”: acquisto dei prodotti per le diverse manifestazioni, possibilità di esibirsi per artisti e gruppi di ogni comune dell’isola, servizio di bigliettazione tramite Eurotarget di cui nel 2013 la FASI acquisirà le quote di maggioranza, giusto per citare alcuni punti di forza della FASI. Punti di forza che vanno tutelati e sviluppati, implementando le sinergie a cui si accennava prima e cercando di ridurre perlomeno i costi fissi.

L’esempio che viene illustrato è relativo all’acquisto dei prodotti sardi da rivendere nei vari circoli: se si riuscisse a creare un mercato solidale da parte di tutte le associazioni, si potrebbe trattare coi fornitori ragionando su quantità notevolmente più elevate e questo consentirebbe di abbattere i costi. Questo presupporrebbe che i circoli si troverebbero a vendere lo stesso prodotto, a parità di articolo; ipotesi forse difficile da percorrere ma tuttavia ci si può ragionare sopra.

Relativamente al tema della continuità territoriale, Tonino Mulas ha sottolineato gli aspetti positivi della mobilitazione che ha coinvolto i sardi emigrati: in questo momento difficile sentire una voce forte e importante da parte del mondo dell’emigrazione è un segnale che fan ben sperare, ma allo stesso tempo viene ritenuto un successo parziale, dal momento che attualmente la tariffa unica pattuita dagli accordi tra Regione e compagnie interessate lascia scoperti i 3 mesi di punta della stagione turistica, ovvero quelli estivi. In tali mesi, dal 15 giugno al 15 settembre, la tariffa potrebbe anche raddoppiare, e questo è ciò che si vuole cercare di evitare dal momento che è emerso un dato che indica un’inflessione dell’8% del turismo in Sardegna nell’ultimo anno.

In seguito si è discusso sul nuovo sito della FASI che Maurizio Sechi ha descritto ai presenti in sala: sarà operativo dal 1 gennaio 2013, pur mantenendo lo stesso indirizzo di quello attuale. Le grosse novità riguardano maggiori aperture e potenzialità del sito, che consterà principalmente idi 3 macrosezioni: presentazione (abbastanza simile a quella attuale), comunicazione (nella quale comparirà la rassegna stampa) e servizio. Quest’ultima sezione raccoglierà la documentazione legata alle leggi della Regione, alla modulistica, alle risorse FASI e altro ancora, oltre a contenere i bandi e i concorsi emanati dalla Regione stessa. Naturalmente la struttura di partenza sarà semplice e snella, ma col tempo chiunque potrà fare segnalazioni e suggerire miglioramenti che verranno valutati di volta in volta. Da sottolineare che il nuovo sito è stato sviluppato mediante il sistema Joomla, che è una piattaforma semplice ma soprattutto gratuita. Ogni circolo avrà una nuova casella di posta elettronica con dimensione illimitata, che seguirà la struttura città.nomecircolo@fasi-italia.it. Per i circoli che desiderano conservare la mail storica, ci sarà la possibilità di averle entrambe, travasando la posta da un contenitore all’altro.

Tra gli altri temi trattati, uno spazio è stato dedicato al Progetto Coordinamento Donne, con la coordinatrice Maria Marceddu che ha descritto la proposta di esplorare l’universo femminile tramite la ricerca degli antichi mestieri, della figura della donna legata alla terra e ad altri miti della tradizione popolare.

L’incontro si è chiuso con l’approvazione all’unanimità di una mozione (reperibile sul sito della FASI) che verrà presentata in giunta regionale e che contiene tutti i punti analizzati a Milano, esprimendo tra le altre cose la propria solidarietà ai lavoratori sardi in lotta per la difesa del posto di lavoro.

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Un commento

  1. redazione TOTTUS IN PARI

    Grazia Gianluca… e grazie Adelasia!

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