di Enrica Meloni
Spesso si confonde l’indipendenza con la ghettizzazione dell’isola, fatto alquanto errato e soprattutto non obiettivo di chi crede nella gestione indipendente delle proprie risorse. L’indipendenza nasce dal diritto inalienabile di non subordinazione che il popolo sardo possiede, ciò non esenta la Sardegna allo scambio culturale ed umano con altre realtà, bensì il suo autogestirsi è un rafforzamento sicuramente più florido rispetto a quanto accade oggi, tempo in cui l’isola non possiede affatto una rappresentazione degna di quelle risorse che in realtà possiede.
La Sardegna viene posta in una posizione forzata, immeritata e soprattutto non legale, essa non è una regione bensì una Nazione. Se ben ci si documenta, lo stesso processo di unificazione italiana venne sanzionato dal concerto internazionale, in quanto non conforme a quello che era il principio di legittimismo dinastico. Ciò è stato protratto nei secoli, facendo credere in un costrutto che ovviamente è andato a sfociare in divergenze poi mostratesi nel lungo periodo.
I veri legittimati a governare il proprio suolo, vennero arbitrariamente sottratti a quello che fu il proprio diritto a farlo, ma queste sono caratteristiche che i programmi ministeriali ( italianizzati purtroppo ) tendono a non documentare, e ciò mi rincresce, in realtà gli studenti studiano la storia italiana e non quella effettiva.
La bellezza culturale ed umana, ergo l’arricchimento individuale dell’uomo nasce anche dal fatto che ciascuno dovrebbe esser capace di riconoscere le divergenze ed apprezzarle, contestualizzarsi come parti unitarie in contesti che in realtà propri non sono, è una forzatura politicamente strategica che comporta nell’effettivo ad un non sentirsi propriamente consoni a ciò che viene imposto.
Io non mi sento italiana, per quanto a qualcuno possa apparir anomalo, in realtà è un dato di fatto. Riconosco il valore della Patria dove risiedo, non disconosco l’Italia, si badi, non si faccia confusione, ma credo quest’ultima sia una nazione diversa dalla mia. Non ci sarebbe Europa senza identità, non riconoscerei mai la casa di fronte senza prima conoscere il valore della mia.