PREOCCUPAZIONE PER IL FUTURO DELLE ASSOCIAZIONI DEGLI EMIGRATI SARDI: NELLA RIUNIONE A MAGENTA, IL PROBLEMA DELLE RISORSE E' SEMPRE AL CENTRO DELL'ATTENZIONE

vignetta di Giampaolo Milazzo

di Massimiliano Perlato

Sempre più complicato il percorso futuro dell’emigrazione sarda organizzata di fronte alle risorse che fortemente tardano ad arrivare dalla Regione Sardegna. E’ quanto è emerso alla riunione della Circoscrizione della Lombardia che comprende venti circoli degli emigrati sardi. La puntuale e concisa disanima è stata fatta da Tonino Mulas, Presidente Onorario FASI supportato dagli altri membri dell’Esecutivo presenti all’incontro che si è svolto a Magenta, presso la tensostruttura che il circolo “Grazia Deledda” utilizza per una manifestazione di promozione della Sardegna. Al fianco dell’ex Presidente FASI, Antonello Argiolas, vice Presidente Vicario FASI, Paolo Pulina, Filippo Soggiu e Franco Saddi. Il dato allarmante è che le risorse messe a disposizione dalla Giunta sarda, in un biennio sono scese ben del 42 per cento. Tagli su tutta la linea, quindi: nei progetti, per i Congressi, per l’assistenza, le ristrutturazioni e l’informazione. Una Caporetto – sottolinea Mulas – nonostante in extremis la FASI sia riuscita ad evitare che la debacle fosse più penalizzante con il paventato blocco sulle attività. Pericolo momentaneamente scongiurato dopo una sollevazione posta in Consulta, di cui Mulas e la Presidente FASI Serafina Mascia, sono membri. E’ palese che gli obiettivi attuali in Sardegna della traballante classe politica siano su altre e più impellenti questioni, quali ad esempio la crisi del lavoro nel Sulcis, con le vicende Carbo Sulcis e Alcoa. Ma il timore che attanaglia il vertice della Federazione è che non si avvistano prospettive politiche. La totale assenza di spiragli che possano dare un disegno plausibile al futuro dell’emigrazione tale da mettere nero su bianco le certezze, manca assolutamente. Tanto rammarico nelle parole degli ex Presidenti FASI vista la presenza anche di Filippo Soggiu: quarant’anni di costante impegno nella crescita di tutto il movimento che si sta sfaldando nel nome cruento della crisi e del penalizzante “Patto di Stabilità” adottato dalla Giunta sarda. A questo vanno aggiunti funzionari spesso impreparati che condizionano e costellano di cavicchi un percorso burocratico sempre inceppato e contradditorio. La consapevolezza che diverse associazioni, magari con quasi mezzo secolo di attività alle spalle, rischiano la chiusura è alto. Mulas ha ripercorso il cammino storico nei rapporti con le Istituzioni sarde condito di problematiche poi sempre risolte con la pazienza e la razionalità. Ma il punto limite per molte realtà associazionistiche, sembra inesorabilmente superato. Bisogna ricordare ai funzionari regionali che l’emigrazione sarda si basa sul semplice lavoro di volontariato delle persone che occupano gli scranni principali nei direttivi. Non si è certo sportelli della Regione – evidenzia Mulas con forza – tanti e troppi i campanelli d’allarme che suonano all’unisono ai quali è necessario porre rimedio e prepararsi: come il poco razionale  metodo di distribuzione delle risorse. I circoli riceveranno il 35% entro la fine dell’anno delle attività 2012. La seconda tranche è prevista nella prima parte del 2013. Il saldo è data lontana da destinarsi. Intanto, bisogna continuare a fare attività per non incorrere nei tagli nelle risorse che verranno distribuite chissà quando in riferimento al 2012. Insomma un intreccio tortuoso che mette in ginocchio i direttivi dei circoli. Da corollario a tutto questo s’inserisce l’eventualità da lustri chiesta dalla FASI per un aggiornamento della legge sull’emigrazione datata 1991 e quindi vecchia oramai di oltre vent’anni. Una legge che il mondo dell’emigrazione vorrebbe definire insieme alla politica sarda, fornendo impressioni e suggerimenti. Infine le ipotesi per un futuro migliore: trovare nuovi spunti per attirare risorse, magari attraverso un centro di approvvigionamento dei prodotti sardi da distribuire su tutta la rete della Penisola. E’ l’input che Filippo Soggiu indica come prioritario, sulla falsariga del centro Servizi Viaggi che concentra l’attività di bigliettazioni per la Sardegna dei circoli sardi con ricadute positive in termini di riscontri economici. E nel più cervellotico dei casi, si può anche avanzare l’ipotesi della fusione di una o più realtà associazionistiche, territorialmente vicine, per far fronte al rischio chiusura per conti in rosso. Si prospetta come ultimo tentativo di sensibilizzazione, anche una forte mobilitazione nazionale a Cagliari di fronte al Palazzo regionale. Al termine dei lavori, i rappresentanti dei circoli sardi della Lombardia hanno deciso che la X edizione de “Sa die de sa Sardigna” nel 2013 si svolgerà a Pavia. Il progetto verrà finalizzato nei prossimi mesi, ma esistono già le date – hanno sottolineato i responsabili del circolo “Logudoro”, quali il Presidente Gesuino Piga e il vice Presidente Paolo Pulina – ovvero nelle due giornate del 4 e 5 maggio.

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Un commento

  1. Margarita Tavera (Buenos Aires)

    Tutte le proposte riferite da te caro Max, non sono fattibili per i nostri circoli, purtroppo siamo dall’altra parte del mondo!!!. In tutti i modi bisognerà trovare il modo di continuare con il lavoro che hanno iniziato i sardi che son venuti in Argentina tantissimi anni fa e che hanno trasmesso a noi sardi nati fuori il senso di appartenenza e l’amore per la nostra Sardegna. Speriamo bene

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