DISAGI INFINITI PER IL CAGLIARI ANCORA SENZA STADIO E SENZA PUBBLICO: LA SARDEGNA NON MERITA DI STARE IN "SERIE A"

lo stadio Is Arenas a Quartu Sant'Elena


di Anthony Muroni – Unione Sarda

A una Sardegna già umiliata e messa all’angolo, costretta a ricorrere alla Consulta per obbligare lo Stato a pagare i suoi debiti sulle entrate fiscali, e con minatori che protestano 400 metri sotto terra e abbarbicati a un silo alto 70 metri, mancava solo l’ennesima figuraccia in diretta tivù. Lo stadio che il presidente Cellino ha provato a costruire in due mesi a Quartu (dopo essere stato “cacciato” dal Sant’Elia e respinto con perdite a Elmas), spendendo un pacco di milioni e impiegando nutrite squadre di operai giorno e notte, per la commissione provinciale di vigilanza non è ancora a norma. Il comunicato della Prefettura rimanda alle severissime disposizioni del decreto Pisanu ma fa anche un polemico riferimento al fatto che il presidente Cellino ha messo in vendita i biglietti di Cagliari-Roma già la scorsa settimana, senza ancora aver passato le forche caudine delle autorizzazioni di uffici ed enti preposti al controllo. Siamo certi che il diniego sia arrivato a seguito di rigorosi controlli e verifiche e non si sia invece trattato di una “vendetta” per un comportamento che potrebbe essere stato giudicato irrispettoso. Se così non fosse a perderci sarebbero solo la città e il sistema-Sardegna. Perché, volenti o nolenti, l’effetto pratico sarà il solito: la nostra Isola, già retrocessa dalla politica e dalle multinazionali che governano l’economia, già impoverita dalla perdita di alcuni asset centrali, si troverà derisa e indifendibile sul palcoscenico nazionale. A quel punto dovremmo rassegnarci alla considerazione più ovvia: la Sardegna, in assenza di uno scatto d’orgoglio, non merita di stare in serie A.

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Un commento

  1. Sono mesi che leggo con interesse la vicenda dello Stadio del Cagliari calcio, mi sembra una situazione surreale, al limite dell’immaginazione umana.
    Nei tempi della velocità su tutto, da internet a wi-fi, hi tech a tutto spiano, mi sembra alquanto strano vedere, quanti cavilli la burocrazia inanella pur di far valere sotto la parola legge, tutta una serie di balzelli inutili e che bloccano il progresso.
    Sono dispiaciuto in quanto tifoso, che il Cagliari Calcio sia andato via dalla Città, ma se non erano più presenti i presupposti sulla sicurezza è stata una giusta decisione, ma quello che non capisco rimane la totale indifferenza del Sindaco Zedda, che spinto da non so quale interesse, ha fatto di tutto per mandare via la squadra dalla città, chiudendo le porte al Cagliari ed ai suoi tifosi.
    Il presidente Cellino, sicuramente non un tipo facile, ha dovuto superare se stesso in pochi mesi nel cercare di mantenere la squadra in serie A, e soprattutto in sardegna, questo a quanto pare ai politici sardi non interessa, visto che sicuramente il loro bacino di voti non riguarda tifosi dei rossoblu, e vero anche che esistono problemi ben più gravi , quale il lavoro che non esiste, situazione ormai cronica, ma quale immagine la sardegna può dare a tutta l’Italia….
    I sardi sono cittadini di serie B, non meritano di essere dove sono?
    uno sfogo….

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