SHKANELY RAMOS SOLTERO, GRANDE ARTISTA MESSICANA CHE HA SCELTO LA SARDEGNA PER IL SUO IMPEGNO SOCIALE


di Gian Piero Pinna

 Abbiamo incontrato Shkanely Ramos nella fattoria didattica La Hormiguita”, mentre si accingeva a partire per il Kazakistan, dove è stata invitata dal Governo di quel Paese, insieme ad altri 19 artisti internazionali, per partecipare ad un Simposio di scultura. Dal 1999 vive e lavora in Sardegna dove è conosciuta, oltre che per l’importante attività artistica, anche per la sua attività di animazione e promozione sociale e culturale. Shkanely Ramos Soltero, è nata a Guadalajara Jalisco in Messico e dopo i primi studi all’Istituto Cultural Cabanas, ha proseguito la sua formazione all’Università di Guadalajara, dove ha conseguito la laurea in scultura e arti visive al Centro Universitario de arte, architetura y disegno – Division de artes y humanidades. Oltre all’Università, sempre a Guadalajara, dal 1993 al 1997, ha frequentato anche dei corsi di specializzazione in restauro di opere d’arte e dal 1992 comincia partecipa a vari Simposi internazionali di scultura tra il Messico, il Canada e l’Italia, ottenendo prestigiosi riconoscimenti.

Nel 1999, tramite un interscambio culturale, viene in Sardegna e fa uno Stage formativo con il famoso maestro Pinuccio Sciola e  con Luigi Taras e decide di trasferirsi definitivamente in Italia. Con la sua arte, predilige il linguaggio figurativo, per evidenziare il messaggio che intende trasmettere, spesso legato al senso dell’esistenza, alla riflessione sull’uomo e a ciò che lo circonda. Molte sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private e ha ottenuto svariati premi e riconoscimenti per la qualità e l’originalità dei suoi lavori, oltre che per il ricco significato di pace e amicizia fra i popoli. Un messaggio artistico ricco di grande tensione ideale, morale, solidale e umana, dove al centro c’è il mondo intricato di oggi, che deve essere messo finalmente al servizio dell’uomo, del suo benessere e della sua felicità.

Al suo arrivo in Sardegna,  Nely, come è più comunemente conosciuta, sente parlare della Comunità Il Seme di Santa Giusta, che si occupa dell’inserimento dei ragazzi diversamente abili nel mondo del lavoro e decide di visitarla. Dall’esperienza al Seme, trova il compagno della sua vita e si sposa con Antonello Comina, che dirigeva la Cooperativa sociale e mettono al mondo Gabriel. Una delle sue ultime creazioni, è una grandiosa opera scultorea dedicata a Papa Giovanni Paolo II, che ha trovato collocazione ad Arborea. All’impegno artistico unisce la propria attività educativa e di animazione finalizzata all’integrazione e all’inclusione sociale e lavorativa di persone con disabilità, con disturbi psichici, detenuti e oltre all’attività di Maestra d’Arte presso la Casa Circondariale di Oristano, svolge anche quella di animatrice di scambi interculturali.

Molto prestigiosi i riconoscimenti che ha già ottenuto, nonostante la giovane età: nel 1996, vince il Primo premio di scultura, al  Salon de Octubre Guadalajara  Jalisco, in Messico e nel 1997, riceve un importante riconoscimento al Carnaval des neiges de Drummondville, nel Quebec, in Canada, con la realizzazione di sculture su ghiaccio.
Nel 2001, ottiene il Primo premio al Simposio internazionale di scultura di Fordongianus, con l’opera “Senza Colpa”, oggi di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna e si trova esposta a Cagliari, presso l’Agenzia Regionale del Lavoro, che ospita anche altre due sue  opere in trachite rosa “Bisogno”, sempre del 2001 e “Vita negata”, realizzata nel 2003. Sempre nello stesso anno, realizza Ichnos”, una scultura in trachite, fatta come “Omaggio del Popolo Sardo alla Brigata Sassari al rientro dalla missione in Iraq”. Del 2004 è l’opera in marmo fior di pesco carnico “Girotondo”, realizzata durante il 7° Simposio Internazionale di Scultura su pietre del Friuli Venezia Giulia a Udine. Dal 2005 al 2007, realizza quattro importanti opere in trachite rosa, di cui tre per il Premio “Othoca: “Il Bambin Pescatore”; “La Pescatrice” e “Sinnos”; oltre a una “Madre” per il Comune di Bultei, in provincia di Sassari.
Nel 2007, realizza “La Famiglia” una scultura in marmo bianco di Orosei, per il Comune di Terralba, mentre per il Comune di Lignano Sabbiadoro, realizza “Gratuità”, un’opera in pietra d’Aurisina. Del 2008, sono, invece, le sculture per il Comune di Santa Giusta, intitolate “Bambini”, “ Canto di donne” e “Othoca”.

 Del 2009, è l’opera in trachite, “Angeli per la Pace”, commissionata dal Comune di Ussassai e tra il 2008 e il 2009, scolpisce l’imponente monumento in marmo di Orosei, dedicato a “Giovanni Paolo II tra i bambini”, che è stato collocato ad Arborea, proprio in una piazza  dedicata a quel Papa, ma in Sardegna, ha realizzato anche diverse opere pittoriche e murales, confermando così la sua versatilità artistica. Le ultime sculture che sta portando a termine, sono una statua rappresentante Santa Giusta, che andrebbe collocata in un apposito spazio dell’omonimo paese e un Cristo per il Comune di Ollolai, entrambe le opere, sono state realizzate in marmo di Orosei, nel giro di pochi mesi e sono di grandi dimensioni.

Dal 2008, ha avviato una  serie di scambi culturali tra la Sardegna e svariate realtà locali dello Stato di Puebla in Messico, promuovendo diverse manifestazioni culturali, a cui partecipano i giovani dell’Associazione “Ramos Barbosa” di Ajalpan   Puebla. Nel 2008/2009 avvia anche l’originale e innovativa “Fattoria Sociale e Artistica, La Hormiguita”, residenza artistica con laboratori educativi/artistici, percorsi didattico/artistici rivolti a bambini e a giovani in stato di svantaggio e nel 2010, congiuntamente con altre cittadine messicane, promuove in Sardegna, l’Associazione Culturale Messicana “Quetzalli”, che a pochi mesi dall’avvio, si è già distinta per la realizzazione di importanti manifestazioni culturali. L’ultima avventura che ha deciso di intraprendere col marito Antonello, è quella di attivare, col progetto “Terra madre”, una rete di fattorie sociali, in collaborazioni con la Curia Arborense, l’Amministrazione penitenziaria e l’Istituto Medici di Firenze, per istituire una Summer Scool, che permetta, a 50 studenti per volta, di fare dei corsi di alta formazione, su agricoltura sociale e biodiversità, archeologia, arte e restauro, ma già ora   molti detenuti vengono ospitati nella struttura dove, imparano un mestiere che potrà permettere loro un reinserimento dignitoso nella società. Il prossimo 28 luglio, alla presenza dell’Arcivescovo di Oristano e di tutte la maggiori autorità cittadine, provinciali e regionali, l’iniziativa verrà presentata durante un convegno di studi.

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