PROPOSTE DELLA F.A.S.I. IN TEMPI DI INCERTEZZE FINANZIARIE: VADEMECUM PER LE INIZIATIVE CULTURALI NEI CIRCOLI DEGLI EMIGRATI SARDI

la scrittrice di origine sarda Cynthia Collu vive a Milano


di Paolo Pulina e Serafina Mascia

La Regione Sardegna ad oggi assicura il contributo ordinario (attività ed affitti). È bene quindi attrezzarsi per iniziative culturali che, se proprio non possono essere a costo zero, implichino un impegno economico di  lieve entità. Si tratta quindi di contare sulle nostre forze. Il che vuol dire  in pratica privilegiare:

1. presentazioni di prodotti culturali (di carattere  letterario, cinematografico, documentaristico, teatrale, musicale, ecc.) i cui autori o i cui illustratori risiedono nell’Italia continentale;

2. favorire all’interno di ogni Circolo una responsabilizzazione diretta dei soci con competenze in ambito culturale per quanto riguarda la cura delle  iniziative e il resoconto relativo al loro svolgimento:  soprattutto i giovani devono cominciare a prendere confidenza con i compiti di divulgazione dei materiali presenti nelle biblioteche/videoteche/audioteche presenti in ciascun Circolo.  È vero che, per esempio,  la  presentazione di un “classico” tra i libri della Sardegna o sulla Sardegna  richiede una preparazione, ma è un impegno di approfondimento che è alla portata di molti soci dei circoli sardi e/o di personalità a loro strettamente collegate. Senza nessuna pretesa di esaustività e al solo scopo di dare un primo quadro di orientamento (i Circoli sono pregati di segnalare eventuali altri scrittori/scrittrici  qui non richiamati) si elencano qui di seguito, i Pro-memoria, le personalità culturali su cui può contare il complesso organizzativo della FASI e alle quali possono rivolgersi i Circoli – attraverso la mediazione dei responsabili culturali della nostra Organizzazione – per impostare le loro iniziative culturali secondo i criteri di economicità di cui si è detto.

Riferimenti FASI

a) Paolo Pulina affiancala Presidentenell’attività culturale in generale e con la responsabilità specifica delle attività editoriali e di quelle sulla storia della Sardegna, materia che è stata sempre strumento culturale e formativo della FASI.

b) Simone Pisano (per iniziative sulla lingua sarda), Pasqualina Pira (per incontri sulla cultura popolare sarda).

c) Lo strategico settore dell’ufficio comunicazione è gestito da un gruppo di lavoro nel quale confluiscono le competenze già sperimentate di Paolo Pulina e  di Massimiliano Perlato e degli altri giornalisti e pubblicisti della FASI.

d) Il settore musicale è seguito da Giancarlo Palermo,  coordinatore nazionale dei Giovani.

I 20 delegati al Congresso di Abano Terme, 21-23 ottobre 2011, in rappresentanza delle “eccellenze” che operano fuori della Sardegna

Letteratura e giornalismo: Marcello Fois (scrittore, Bologna), Cynthia Collu (scrittrice, Milano),

Neria De Giovanni (critica letteraria, Roma), Antonello Rubattu (scrittore, promotore del museo dell’emigrazione di Asuni), Alessandro Aresu (filosofo), Franco Siddi (segretario Federazione Nazionale Stampa Italiana).

Musica, Cinema, Arte, Design:   Paolo Fresu (musicista, autore del volume  In Sardegna. Un viaggio musicale, Feltrinelli 2012),   Pino Martini (musicista), Gianfranco Cabiddu (regista), Salvatore Garau (pittore),  Anna Deplano (designer), Caterina Virdis (storica dell’arte), Gavino Sanna (pubblicitario).

Temi giuridici: Giannino Guiso (avvocato penalista),  Antonello Menne (giurista, docente Università Cattolica di Milano),  Pierluigi Onorato (magistrato).

Altri esperti: Antonio Carta (presidente Confesercenti del Piemonte), Giuseppe Delogu (pastore imprenditore in Toscana),  Giuseppe Grosso (consulente turistico e finanziario),  Sergio Mei (cuoco internazionale), don Ildefonso Chessa (monaco olivetano impegnato nel restauro delle chiese di Bologna),  Angelo Turi (colonnello dell’Esercito impegnato in missioni con la Brigata Sassari).

Opere degli scrittori delegati al Congresso

Marcello Fois (scrittore, Bologna). Con Il tempo di mezzo (Einaudi, 2012) prosegue la saga della famiglia Chironi cominciata con Stirpe. Vincenzo Chironi mette piede per la prima volta in Sardegna nel 1943, l’anno della fame e della malaria. Con sé ha solo un vecchio documento che certifica la sua data di nascita e il suo nome, ma per scoprire chi è lui veramente dovrà intraprendere un viaggio ancora più faticoso di quello affrontato col piroscafo che l’ha condotto fin lì. Il tempo di mezzo corre per il Premio Campiello e ha fatto parte della cinquina che ha concorso  alla selezione finale del Premio Strega 2012.

Cynthia Collu (scrittrice, Milano). Con il romanzo Una bambina sbagliata (Mondadori, 2009)  ha vinto il premio letterario “Giuseppe Berto”. La protagonista è una bambina costretta a crescere trala Sardegna e Milano, picchiata dal padre, senza affetto materno. L’amore che non riceve la convince d’essere “sbagliata”. Il romanzo ripercorre le tracce della sua infanzia, fino all’adolescenza, il suo difficile rapporto con gli uomini e il suo “sentirsi sempre mancare qualcosa” anche quando riuscirà a realizzarsi.

Neria De Giovanni (critica letteraria, Roma). Ha pubblicato 37 volumi di saggistica soprattutto sulla poesia contemporanea e sulla letteratura delle donne. È tra le maggiori esperte di Grazia Deledda sulla quale ha pubblicato undici volumi. Ultime pubblicazioni: Cristo nella letteratura d’Italia (LEV-Libreria Editrice Vaticana, 2010) e Lola Mora, l’argentina di Roma (Nemapress, 2010).

Antonello Rubattu (scrittore, promotore del museo dell’emigrazione di Asuni). Dopo il successo di  Hanno morto a Vinnè paitutti (Il Maestrale, 2006) ha pubblicato il romanzo Pierre (Angelica, 2010). “Chi sono? Tu vuoi sapere chi sono? Io sono Pierre, Pierre Niort, lu franzesu”. Incomincia così il racconto, senza condizioni e senza riserve, di una vita inizialmente girovaga e avventurosa, poi stanziale per scelta. Perché dopo la trincea della Prima Guerra Mondiale e l’esperienza durissima della Legion, e dopo aver visto il mondo, nemmeno i sapori e gli odori di Marsiglia possono placare il bisogno intenso di ritorno, un ritorno definitivo.

Alessandro Aresu (filosofo). Prima opera: Filosofia della navigazione (Bompiani, 2006: è la storia del  rapporto tra filosofia e politica, a partire da Platone e dal tentativo di governare la nave dello Stato senza farla affondare). Opera più recente: Generazione Bim Bum Bam  (Mondadori, 2012). Giocando attraverso 131 “domande e risposte precise” Aresu svela cos’è stato sul serio il “trentennio perduto”, dal1981 a oggi, attraverso un racconto ricco di ironia pungente e leggerezza, ma anche capace di intuire acutamente le ragioni della nostra decadenza, passando per Cristina D’Avena, Travaglio,la Prima Repubblica,la Cina, Lady Oscar, Berlusconi, Prodi, Max Pezzali, Scalfari, Mattei, Dagospia…

Opere degli altri scrittori collegati ai Circoli FASI: primo censimento

Lina Aresu (scrittrice, saggista, Chiavari, Genova) ha insegnato filosofia per più di quarant´anni. Ha al suo attivo 40 titoli, tra cui Fondali: percorsi sommersi di geografia letteraria in Sardegna e Samuele Stochino, vita breve di un bandito leggendario: la storia della Tigre d´Ogliastra tra mito e realtà. Di prossima pubblicazione una riscrittura del romanzo storico e d’appendice di Marcello Cossu (1845-1895)  Ritedda di Barigau (quartiere di Lanusei), con prefazione di Paolo Pulina.

Mariella Cortès (giornalista pubblicista, Milano), curatrice, insieme a Francesco Ledda,  del  progetto “Le strade del tempo” e del volume I castelli del giudicato di Torres (Thaphros, 2012).

Pia Deidda (scrittrice, Torino). L’ultima jana (Fabriano, 2008)  Il libro nasce dalla leggenda che avvolge le grotte di Is Janas a Sadali. E cantavamo alla luna (Zenìa, 2011) racconta la vicenda di Airam, ultima sacerdotessa di un antico culto lunare nuragico officiato in Ogliastra, che vive il dolore di non aver ancora avuto una figlia femmina alla quale tramandare i suoi poteri divinatori e oracolari. E si ispira al Bosco Seleni di Lanusei e all’area archeologica relativa.

Pasqualina Deriu (poetessa, Milano) per le raccolte di poesia Cala Sisine e dintorni e A metà della strada; per Racconti di poesia (interviste a poetesse contemporanee). Di prossima pubblicazione Il cielo tra le pietre (edizioniLa Vita Felice).

Antonietta Langiu (scrittrice, vive nelle Marche) per i suoi numerosi romanzi di argomento sardo (presentati dal Circolo ACSIT di Firenze).

Maria Antonietta Macciocu (scrittrice, Torino) per il libro Petalie-Romanzo popolare sardo-piemontese. Scritto a quattro mani con Donatella Moreschi, il romanzo ripercorre i 150 anni di storia del nostro Paese attraverso la storia delle donne sarde e piemontesi con i loro sogni, aspirazioni al cambiamento, ma anche rinunce, lotte, amori, delusioni. Un affresco della nostra storia dove scorrono, assieme agli avvenimenti politici, tante microstorie al femminile.

Marco Melis (scrittore, Bergamo) per il libro Statale 195, romanzo corale ambientato nell’incantevole scenario della costa del Sud della Sardegna.  Un uomo, due donne e intorno il peso di vite complesse, chiacchiere, pettegolezzi di paese e superstizioni legate a una casa carica di mistero: Su Cuccumeu (la Civetta).

Maria Vittoria Migaleddu Ajkabache (linguista, Roma) per il volume  Limbas e culturas de minorias: cunfrontu de isperientzias internatzionales (di cui sono coautori  Loredana Rosenkranz e Salvatore Sfodello). Il dibattito sul bilinguismo in Sardegna, visto  nel  quadro  internazionale di ricerche nell’ambito delle neuroscienze e inserito nelle esperienze, in particolare scolastiche, che molte minoranze in Italia, in Europa e anche in altri continenti stanno realizzando.

Bruna Murgia (scrittrice, Torino), per il romanzo Mille lire, libro ambientato nel Basso Sulcis Iglesiente (la Piana di Foxi – Porto Pino – Teulada). È una storia che prende spunto da avvenimenti reali e successivi all’esproprio dei terreni adibiti ancora oggi a base militare.

Luca Paulesu (vignettista, Firenze) per Nino mi chiamo: fantabiografia del piccolo Antonio Gramsci (Feltrinelli, 2012). Paulesu è nato a Firenze nel 1968. Arriva a pochi mesi a Ghilarza, nel centro della Sardegna, dove trascorre l’infanzia. Dai racconti della nonna Teresina, sorella prediletta di Gramsci, apprende le vicende politiche della famiglia. È autore di questa singolare biografia a vignette. Paulesu reinventa un Gramsci che ha i tratti di un bambino. Le vignette ripercorrono di Gramsci le idee, le riflessioni, le lotte, gli amori. Fra le vignette sono inserite sequenze di testo che raccontano la vita dell’uomo o citano passi importanti delle opere del politico e dell’intellettuale.

Sergio Portas (giornalista, Milano) per il saggio  Antonio Gramsci: coscienza internazionalistica e subconscio sardo; [prefazione e postfazione di Paolo Pulina],  Guspini, Mediatre, 2011.

Lucia Preiata (ricercatrice, Pavia) per il volume Attitatores e Attitos. Pianto rituale in Sardegna (Pavia, 2012).

Cristoforo Puddu (poeta, Pavia) per De amores : poesias, Domus de Janas, 2004.

Anna Maria Pulina (scrittrice, Pisa) per due volumi edizioni Angelica: i racconti per l’infanzia Petulia Tempesta e le lunghe estati che non tornano più i racconti Lo spettacolo delle ombre

Bruno Rombi (poeta, scrittore, Genova) per l’ opera poetica completa  Il viaggio della vita (Le Mani, 2011). «Poeta (narratore, pittore, anche) militante, per la poesia stessa, cui ha dedicato lo spazio creativo più diffuso (traendone comunque consensi, con le traduzioni dei suoi lavori in francese, romeno, arabo, tanto per cominciare). La poesia di Rombi è infusa nel Mediterraneo (paesaggio del resto centrale anche delle opere narrative, sia che abbiano per scenario le miniere o il centro storico, dal Sulcis al G8, da Calasetta (l’ origine) alla costa frastagliata, come il suo dire, di Genova, poi l’ Africa settentrionale, i Balcani, geografia di un poeta del mondo» (Stefano Bigazzi).

Paola Soriga (scrittrice, Roma) per il romanzo Dove finisce Roma (Einaudi, 2012). Succede a volte che uno scrittore, una scrittrice, si allontani dalle storie della sua generazione e dal suo tempo proprio per l’urgenza di narrarlo meglio e renderlo vero. Così, al suo esordio narrativo, Paola Soriga si affida alla figura di una giovanissima staffetta partigiana, nella Roma che sta per essere liberata dall’occupazione tedesca, per dare nuova vita e necessità a un alfabeto di sentimenti che le parole di oggi non sanno più nominare.

Alessandro Stellino (scrittore, Milano)  per  il romanzo Incendi (Il Maestrale, 2011). Narra la storia ambientata nel nord dell’isola nel 1986 attraverso la versione di due voci narranti (una bambina e un giornalista), alla ricerca di una verità difficile da trovare; in un gioco linguistico moderno fra la vivace parlata italiana sardizzata della giovane e l’italiano da cronaca del giornalista.

Valentina Usala (scrittrice, Alessandria)  per il romanzo Passo a quattro mori  (Arkadia, 2010).

«La memoria di un uomo che per anni racconta i suoi trascorsi d’infanzia. Un tuffo di narrazioni del passato, che celano, tra le parole, una sottile nostalgia per il tempo che fu. Quelli presi in considerazione (1968/69) sono anni di rivolta in Italia, ma non vengono citati perché chi parla è un undicenne, che per nazione intende Escalaplano» (Antonio Burruni).

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2 commenti

  1. Cynthia Collu (Milano)

    grazie. E’ stata davvero una bella esperienza.

  2. Bruna Murgia (Nichelino)

    Ciao Massimiliano, è per me un onore essere stata inserita nell’elenco degli scrittori sardi collegati ai circoli Fasi. Grazie per l’attenzione e l’affetto dimostrato. Buona estate!

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