DAL CUORE CARSICO E MISTERIOSO DELLA SARDEGNA, LA VOCE AMMALIANTE DELLA SORGENTE DI "SU GOLOGONE"

questo articolo verrà inserito in tre parti sui prossimi TOTTUS IN PARI (numeri 398, 399 e 400)


di Tiziana Serra

E’ struggente la bellezza impervia e selvaggia  del Supramonte . Da togliere il fiato.

Una Sardegna diversa, nuda e cruda come la terra lontana dal mare, è quella, che si scopre con un viaggio in Barbagia. Ci si dimentica per un po’ delle acque marine, delle spiagge da cartolina, dei tanto conclamati paradisi balneari dell’Ichnusa sarda, e si entra in un mondo parallelo, dove la natura non smette di dettare regole . Una natura questa volta, rupestre e calcarea, selvaggia e petrosa qual è il Supramonte, cuore di Sarda Terra.

L’alternarsi del bianco abbagliante delle rocce dolomitiche con le macchie verdi di vegetazione celano nel mantello  supramontino numerosi tesori archeologici e un‘inaspettata ricchezza di acque che danno origine a una delle sorgenti più incantevoli del mondo. La Sorgente di Su Gologone . E’ come se l’acqua, elemento prezioso, avesse ovunque assunto qui una trasparenza particolare, una magia di colori che dalle viscere dei monti petrosi si mantengono intatti e brillanti, fino a quando i fiumi raggiungono il mare e lo tingono d’infinite sfumature d’azzurro.

Alle falde della rapida costa del Supramonte la pietra lascia spazio alle generose coltivazioni di vitigni e uliveti. E’ qui che si produce il superbo nettare di  cannonau , un altro miracolo della natura che si ridà a noi in prezioso vino : Il Nepente , elogiato anche dal D’Annunzio ospite per un breve periodo ad Oliena agli inizi del ‘900, e citato molti lustri anzitempo  da Omero nel IV libro nell’Odissea, dando origine nella corso  della  Storia  alle disquisizioni più disparate circa l’effettiva consistenza di ciò che il Nepenthe  fosse  realmente. Una pianta medicamentosa? dell’oppio? o semplicemente del vino speciale?

Per certo altra preziosa risorsa che Oliena parsimoniosamente custodisce è l’oro verde degli immensi uliveti ovunque presenti, le cui produzioni speciali stanno guadagnando nel panorama internazionale numerosi riconoscimenti per l’eccellente qualità del prodotto con importanti prospettive di mercato in Russia e negli USA. Attorniata da vigneti e uliveti, Oliena , appare d’un tratto protetta  ed adagiata come una tenera amante ai piedi dell’imponente massiccio calcareo –dolomitico  del Monte Corrasi ,  che svetta e sovrasta  l’immenso e lussureggiante giardino endemico  delle campagne olianesi. Il tutto par essere un delicato acquerello  grazie agli incantevoli colori che sfumano dal verde più pastello della nuova vegetazione primaverile  al  bianco-rosa  dei  mandorli  e dei peschi in  fiore , al  giallo intenso  delle ginestre,   e qua e là i caratteristici cancelli  azzurri a chiusura de sas Tancas ( dei terreni).  Al calar della sera, con l’accendersi delle prime luci, Uliana (Oliena) sembra quasi un presepe da cui ammirare i tramonti più belli, i cui riflessi infrangendosi sulle cime dei monti Corrasi e Carabidda dipingono l’aere  di quei toni caldi che scaldano il cuore. Premiata dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione, (anche per la presenza in loco della Sorgente di Su Gologone), Oliena è celebrata quale località con un elevato marchio di qualità ambientale, per l’offerta di eccellenza e il rinomato saper accogliere. Di fatto è uno dei paesi più caratteristici dell’entroterra sardo, molte case conservano ancora tratti urbanistici tradizionali: palazzetti con balconi in profumato legno di ginepro e portoni maestosi. Nel passeggiare in alcuni angoli del centro storico sembra di immergersi nell’atmosfera armoniosa e arcaica della vita di un tempo e delle rinomate Cortes (cortili che un tempo tutte le case avevano e dove si svolgeva gran parte della vita domestica )  , dalle quali  si diffonde ancora l’odore del pane carasau che molte famiglie a tutt’oggi  fanno in casa utilizzando gli antichi forni a legna , che donano al pane quel sapore di cose speciali,  perpetuando una tradizione ormai radicata, che riporta alla luce i semplici e necessari gesti di Un‘allora  nel vivere quotidiano di oggi.

La  Sarda Regina delle Fonti Carsiche

Lasciandosi il paese alle spalle, a qualche chilometro, si trova una delle principali opere d’arte che la Natura ha creato : La fonte carsica di Su Gologone  che sgorga dopo essersi scavata il cammino nella roccia .Difficilmente si trovano parole adatte per descrivere l’insieme di sensazioni che può trasmettere questo luogo sacrale. Il colpo d’occhio è mozzafiato. Due aspre pareti di roccia dolomitica, una di fronte all’altra, si riflettono in un laghetto a forma triangolare. La sua acqua gelida e purissima (11°) riempie la gola che continua ancora per decine di metri in profondità. Ametisti zaffiri e smeraldi sembrano essersi liquefatti per creare quella tonalità impalpabile tra il reale e l’irreale mai vista altrove. Tutt’attorno  un insieme di acque selvagge che corrono ai piedi del boschetto di eucaliptus  creando uno scenario rilassante e quieto, quasi mistico . Tutto è semplicemente incantevole, quasi surreale. Come la sensazione di sentirsi così piccoli, così stupefatti dinnanzi ad una creazione  di  Madre Terra  si tanto bella,  capace di una sorta di trasmigrazione dell’anima  con il profondo di se stessi che infonde un senso di leggerezza e benessere.. e  che solo luoghi idilliaci e ricchi di fascino sono capaci di generare facendoci  dimenticare dell’esistenza del mondo reale .. li fuori  a pochi passi.  E in questa terra arcaica e incantata di Sardegna la fonte di “Su Gologone”   è certamente uno di questi luoghi. Un luogo del Cuore anche per il  FAI.

Lasciato l’ampio parcheggio, si percorre a piedi un grazioso vialetto fiorito che  introduce al sito , dove ad attendervi da Marzo e Novembre  ci saranno gli intraprendenti ragazzi della società Le Fonti snc ,Franco Puddu, Tore Puddu e Claudio Piras gestori dell’aria demaniale  e custodi della fonte stessa, che con la sarda sacra ospitalità alimentati da cortesia, competenza, disponibilità e spirito di avventura , vi accoglieranno in questo scenario da creazione genesica, offrendovi la più vasta gamma di servizi nel pieno rispetto della natura e cordialità.

Dopo la visita guidata (o libera) alla Sorgente potrete riposarvi sotto un immenso e grazioso bosco di eucaliptus , concedervi un simpatico pic –nic, far giocare i vostri figli nel parco giochi allestito , o  perché no  ristorarvi a pranzo -cena o per un semplice spuntino  con le prelibatezze del chiosco: panini con salumi e salsicce , grigliate di carni e verdure ,oppure semplicemente gustare una bibita fresca o un buon bicchiere di Nepente. Particolari e suggestive le escursioni che lo staff potrà proporvi, da semplici passeggiate naturalistiche a veri e propri trekking articolati in più giorni e in più livelli di difficoltà, con tappe  che prevedono talvolta nello stesso percorso soste e visite a siti archeologici e naturalistici fino alle più impegnative pratiche di canyoning e speleologia. Da Aprile ai primi di Agosto non perdete l’occasione di vivere un’esperienza  che rimarrà, senza ombra alcuna, indimenticabile  agli occhi e al cuore: Risalire in canoa il fiume Cedrino. Questa escursione vi porterà in scenari incantevoli, ammirerete l’altipiano basaltico del Gollei,  l’affluente di Sa Oche, sino a giungere al rio Flumineddu, che nelle stagioni di secca da origine ad insoliti laghetti animati dall’argento degli innumerevoli pesci. Qualora siate fortunati, avrete anche la possibilità di avvistare particolari esemplari faunistici come aironi cenerini, germani reali, picchi, ghiandaie e mufloni. Quando il sole nel volgere al tramonto renderà tutto più suggestivo,  i vostri occhi si riempiranno di immagini che talvolta anche le più abili penne non avrebbero  parole per descrivere. L’escursione in canoa non rivela particolari difficoltà, e con qualche accorgimento, renderà certamente  ancor più  unica la vostra giornata alle Fonti di Su Gologone.

A ridosso della Sorgente ,  è sempre visitabile con un impatto visivo estremamente suggestivo la Chiesetta Campestre  di Nostra Signora della Pietà. L’edificio è completamente  addossato contro la roccia davvero una graziosa chiesetta ! Ed è l’unica fra le chiese campestri  a mostrare  nel prospetto un  evidente richiamo  alla tradizione  colta (a Oliena si insediarono i Frati Gesuiti ) per la presenza di  paritcolarità architettoniche. Le proporzioni non perfettamente dominate  rivelano la sostanziale incapacità di elaborare motivi decorativi seicenteschi ad opera delle allora maestranze locali.  Anche l’interno si presenta differente rispetto alla maggioranza delle chiese del centro del paese.

La visita alla fonte di Su Gologone è soggetta al modestissimo pagamento di un  biglietto da 2 euro ( bambini esenti fino ad anni 6 – ridotto dai 7 ai 12 anni  ) sono ammessi animali naturalmente al guinzaglio e nel rispetto delle vigenti normative per salvaguardare la sicurezza di tutti . Gli orari di apertura dell’area ristoro vanno  dalle ore 9.00 a tarda serata , mentre  le visite guidate vengono effettuate entro le ore 19.00 In loco  sono altresì presenti una biblioteca,   servizi igienici (preziosissimi) , e la possibilità di reperire informazioni turistiche mappe e cartine, nonchè contatti  per meglio godere delle meraviglie della zona qualora il vostro soggiorno perduri . Non esitate a chiedere ai simpatici gestori informazioni di qualsiasi tipo , di sicuro  , se non direttamente, vi   metteranno  in contatto in modo molto semplice ed efficace con gli altri operatori presenti sul territorio al fine di soddisfare qualsiasi  esigenza logistica e naturalistica.

Come ogni luogo che arriva dal passato ed è avvolto dal mistero del tempo, in una Terra che da sempre è arricchita di miti e leggende anche  la Sorgente di Su Gologone ha  il suo alone di esoterico ,  che ci  mantiene così, come sospesi nuotando nell’aria,  tra passato e presente, sospesi  tra i pallidi ricordi di una infanzia e le leggende scaturite dalla fantasia .Nel fondo blu di queste acque carsiche c’è (?) Maria Abbranca. Si narra che Maria fosse una donna bellissima che il tempo e la fantasia popolare hanno  trasformato  in una coga,  che  secondo una delle molteplici versioni abitava in un pozzo munito di tunnel  e che,  con un suo lungo braccio  simile ad un uncino di ferro,  tirava giu nel fondo delle limpide acque  i bambini, ma solo quelli monelli  ripetutamente avvisati di non avvicinarsi ! E ogni luogo sardo  ha la sua Maria da qui derivano i vari nomi di Sa Pettenedda,  Maria Franca e’ erru , Maria Abranca, mama e’ funtana( mamma della fontana)  o  sa mama e’ su puthu ( mamma del pozzo )

Le acque di questi pozzi e di queste sorgenti , di sicuro usate un tempo a scopo terapeutico , si credeva avessero la prerogativa di guarire gli occhi. Non  a caso presso  tali fonti si trova quasi sempre affiancata se non sovrapposta  una chiesa cristiana , dedicata sempre a Santa Lucia, anche presso la Sorgente de su Gologone esistono i ruderi di una chiesa dedicata alla santa protettrice degli occhi.

Nei dintorni

Partendo dalle Sorgenti di Su Gologone,  , si può raggiungere  la spettacolare  Valle di Lanaitto , lungo il tragitto potrete ammirare l’imponente altopiano di basalto del Gollei sulla sponda opposta del fiume Cedrino proseguendo si supera una cava di calce , e si prosegue  in direzione  sud presso i ripidi costoni della montagna , fino al grandioso sistema carsico delle grotte di Sa Oche che , insieme alle grotte Su Ventu ( Il Vento)  hanno interesse speleologico  internazionale. Nei pressi della prima grotta  e dell’attiguo rifugio speleologico , una mulattiera porta , in pochi minuti , sotto  grandiosi pareti calcaree, al villaggio preistorico “Sa Sedda e’ Sos Carros” , già noto per la presenza di una fonderia nuragica; altri scavi  hanno riportato alla luce una zona sacra,  custode di  una stupenda fonte  ornata da teste taurine.  Probabilmente luogo di culto che la  fantasia ci porta ad immaginare legato a mistici ed arcaici riti dedicati all’ elemento acqua , non di meno fanno  presupporre che  l’assetto idrologico superficiale nella valle  fosse  ben diverso da quello attuale.  In fondo alla valle  verso sud est , al confine del territorio del Supramonte di Dorgali , si vede il Monte Tiscali, su cui si sale percorrendo un impervio sentiero,  che da secoli custodisce gelosamente all’interno di una dolina un villaggio nuragico costituito da  capanne in pietra e fango .E se proprio non riuscite a resistere  al forte richiamo del  il mare , spiagge dorate con meravigliosi fondali  sono  solo a venti minuti dalle Sorgenti.

Perché è così importante la fonte de Su Gologone  al di là della sua maestosa bellezza ?

Perché  su Gologone oltre ad essere la meraviglia della Natura che tutti possiamo ammirare , è insieme un fenomeno carsico di rilevanza europea, e non meno importante una forma di gestione di bene naturale in un panorama  di  turismo eco sostenibile.  Nel 2005 è stata dichiarata Monumento Naturale ,Su Gologone è una sorgente  carsica di suprema bellezza, le cui acque sgorgano da una fenditura naturale della roccia calcarea ed alimentano tutto l’anno la diga del Cedrino. Da questa sorgente , che con la sua portata media  di 500 litri al secondo è la più grande della Sardegna e una,  per portata,  tra le più grandi d’Europa , sgorga un acqua oligominerale purissima.  Una parte delle sue acque viene riversata nel territorio del Supramonte attraverso dei canali sotterranei sconosciuti ed emergono in superficie attraverso le fenditure delle rocce.

Tutta la Barbagia è un grande centro di raccolta dell’acqua. Attraverso il fenomeno del carsismo  l’acqua corrode il calcare , penetra in profondità e a forza di scavare , attraverso il tempo “compone” le “radici del cielo” ( cit. A. Gobetti esploratore)  , ossia intrighi di gallerie, pozzi, ambienti sotterranei.

Questa trama di gallerie, grotte, fenditure cunicoli  costituiscono  nel loro complesso lo scenario in cui operano gli speleologi sardi che, con studi mirati e l’esplorazione meticolosa hanno contribuito e contribuiscono continuamente alla conoscenza scientifica  della Sardegna.

Da ricordare le due grandi imprese  : nel  1997 lo svizzero Olivier Isler raggiunse la profondità di 107 metri dal livello dello sfioratore superficiale senza raggiungere mai i fondali. L’immersione ha avuto termine dopo oltre 8 ore di permanenza in acqua e dopo una lunga decompressione durata più di 6 ore. Mentre nel 2010 è l’italiano Alberto Cavedon a realizzare la più importante spedizione esplorativa durante la quale ha raggiunto la profondità di 135 metri, anche lui senza raggiungere i fondali .

Altro scenografico fenomeno sono le spettacolari piene che si scatenano periodicamente ( Gennaio – Dicembre  )in questa porzione carsica del Supramonte, le grandi quantità d’acqua che gravano sulla Sorgente che vanno da una portata minima di 300  a una massima di 10.000 lt al secondo  , non riuscendo a trovare altro sfogo , risalgono per decine di metri i condotti carsici  trovando la via della luce nella risorgiva di Sa Oche . Nel corso delle piene la Valle di Lanaittu viene percorsa da un fiume impetuoso che , un tempo ormai lontano , scorreva pienamente nell’alveo che ancor oggi solca la valle , e talvolta tutta la Valle ne è immersa.

Lo sviluppo sostenibile

Il concetto di sviluppo sostenibile  è relativamente recente e nasce nel momento in cui ci si rende conto che lo sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’uomo  e l’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente non possono avvenire in maniera indiscriminata , ma vanno in qualche modo controllate in modo da minimizzare le loro conseguenze nocive . Il rispetto della natura e degli ecosistemi non è più visto  tanto e solo come una questione “ ambientalista” , poiché ci si accorge che il mantenimento di un equilibrio armonioso fra uomo e terra è condizione indispensabile  per garantire all’uomo stesso un livello di qualità della vita buono e duraturo .

Lo sviluppo sostenibile può essere  inteso come uno sviluppo non ciecamente appiattito sul presente, ma che valuta attentamente i suoi effetti nel lungo periodo ; uno sviluppo più sobrio e razionale , consapevole e rispettoso della complessità e della delicatezza degli equilibri  in cui si inserisce e dal cui esso stesso dipende. L’ambito geografico sardo presenta un elevato numero di specificità naturalistiche ed ambientali . La vastità di tali aree permette una notevole diversificazione  degli ambiti naturalistici : zone montane e zone collinari si congiungono  con fasce costiere  ed aree marine , determinando una considerevole varietà sia della flora che della fauna. Le recenti normative regionali , nazionali ed europee mirano sempre più a coniugare la conservazione della natura con lo sviluppo economico sostenibile; il percorso passa attraverso progettazioni integrate che tengono conto delle caratteristiche , delle esigenze e delle aspettative locali.

L’obiettivo: Favorire la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservare la bio diversità in un ottica  di sviluppo economico e sociale  sostenibile e duraturo  mediante il rafforzamento della valenza e dell’identità naturalistica dei territori ed incentivare  lo sviluppo imprenditoriale  che opera nel settore  della valorizzazione dei beni ambientali e naturalistici  e della correlata promozione  del turismo diffuso , coerentemente  con la conservazione dei siti ambientali. Le risorse turistiche, ambientali e culturali rappresentano quindi uno dei principali  fattori di sviluppo per l’economia  della Sardegna  che nella gran parte dei casi  trattasi tuttavia, di potenzialità inespresse.

L’ Unione Europea ha descritto il turismo sostenibile  come “ turismo che regge dal punto di vista economico e sociale senza deturpare l’ambiente e la cultura locale” , mettendo in risalto,  quindi, come l’efficienza economica del turismo debba avere la stessa preservazione ambientale e culturale in di qualsiasi area in cui si sviluppa il turismo. Fin troppo spesso, soprattutto  in passato, in nome dello sviluppo economico che il turismo può  apportare,  vi sono stati dei casi di veri e propri scempi dell’ambiente oltre che disagi e impatti negativi nei confronti delle popolazioni indigene presente nei territori interessati. Uno sviluppo sostenibile è un concetto che supera il mero discorso economico, ma si tramuta in un concetto che va a legarsi ad altri  valori quali l’etica, il rispetto  e anche lo sviluppo intelligente del turismo  che si tramuta quindi in uno sviluppo economico nel lungo periodo , in modo da distribuire ricchezza limitando gli impatti negativi. Interessante è la relazione dello sviluppo sostenibile , che può,  ribadisco,  garantire un attività  continuativa nel tempo associando soddisfazione  del turista  e il mantenimento del patrimonio naturale e culturale , con altre attività il cui  futuro  potrà dipendere , anche se in modo forse meno evidente, dal concretizzarsi  dello sviluppo sostenibile.

La gestione delle sorgenti di Su Gologone è a pieno una  forma di turismo sostenibile. Non solo, il sito è preservato e costantemente vigilato da ogni forma seppur minima di deturpazione ,  garantendo  nel tempo la preservazione di quella meraviglia che ieri e oggi abbiamo potuto ammirare , e  che domani potranno vedere anche i nostri figli . Non disgiunto l’importantissimo concetto ( non di semplice attuazione)  ha permesso ai gestori dell’area di creare una nuova forma di economia rispettando in pieno i concetti cardine del turismo sostenibile :

l’Uso ottimale delle risorse naturali , che devono essere preservate;

Il rispetto dell’identità socio culturale;

L’equa distribuzione dei benefici socio- economici  sia in termini di occupazione che di servizi;

Tuttavia quante volte ci siamo “ lamentati “ in taluno o altro sito di dover pagare “unu billette de intrada”  (trad. un biglietto di entrata) soprattutto la popolazione autoctona non concependo che un Monumento Naturale… (quindi di tutti), debba essere a pagamento. E questo uno dei temi di fondamentale importanza su cui  sensibilizzare il più possibile tutti i soggetti  interessati , dal turista, all’operatore privato, alle Istituzioni. Pagare non piace a nessuno ! Soprattutto in tempi di comprovata o latente crisi. Cosa o come sarebbe il sito della Sorgente di Su Gologone oggi? Uno scempio.!   (nelle foto: prima e dopo)

Provate  a pensare quanti luoghi di immensa bellezza sono ad oggi ridotti a pattumiere a cielo aperto,  deturpati da atti stupidi  e vili, come il  lasciare una scritta con un’insulsa bomboletta spray , incidere la corteccia di un albero per ricordarci che siamo stati qui, magari con la fidanzata o abbandonare il classico sacchetto che tanto qualcuno raccoglierà?  No , la  Natura non  ha creato la meraviglia del mondo affinché … potessimo lasciarci il negativo e distruttivo segno della nostra umile e breve esistenza ! Il punto da considerare  è che qualsiasi bene pubblico , come  le aree naturali, sono un  investimento da preservare e curare e non un bene gratuito ed immutabile  da sfruttare.

In quel biglietto da due euro … c’è tutto!

Qualcosa di bello e sorprendente da ammirare ,  la cui spettacolarità è si  opera della Natura , ma è grazie  l’uomo,  che interviene  su altri uomini a difesa della stessa , pulendo, attuando politiche di conservazione valorizzazione, promozione di servizi indirizzati alla valorizzazione congiunta delle risorse  culturali, che  c’è un posto dove imparare a conoscere e rispettare la natura,  un posto dove riposarci, rinfrescarci, ristorarci. Un posto dove ritornare, non tanto per  scoprire qualcosa di nuovo, quanto per l’orgoglio , la soddisfazione  e quant’altro possa emozionalmente provocar la consapevolezza  di riprovare  quella sensazione mozzafiato .Ritrovare e rivedere un posto nel suo splendore , senza che sia adornato di buste di plastica, gomme di macchine, calcinacci e quant’altro l’ignoranza umana porta ogni minuto ad abbandonare ovunque senza alcun ritegno immondizia  varia che li rimarrà, e creerà veleno che soffocherà la terra , le nostre  tanto amate fontane  ,  i boschi , gli animali e infine Noi . Noi che crediamo che il mondo sia a nostra disposizione,  se non vive l’ambiente intorno a Noi perché lo sfruttiamo , lo deturpiamo , lo neutralizziamo anche Noi non avremo più un posto ! Si insegna fin da piccoli ai bambini a prendersi cura delle proprie cose , ma sono i grandi che avrebbero ancora bisogno di qualche lezione . Uno sviluppo responsabile è possibile solo preservando l’ambiente e sviluppando il turismo in armonia  simbiotica con le esigenze della Natura .

 

Info e recapiti: Le Fonti Snc di Claudio Piras & C.

Claudio Piras                                        349/7128571

Salvatore Puddu (Tore)                   328/5649983

Franco Puddu                                      393/3925165

Si ringraziano: La Società le Fonti Snc  Claudio Franco e Tore , Dott. Francesco Murgia ,Angelino Congiu e Mariano Flore,  per  la preziosa collaborazione  e il materiale messo a disposizione .

Come arrivare :
Dai principali porti ed aereoporti  prendere la strada statale 131 in direzione Nuoro .  Successivamente  seguire le indicazioni  per Oliena. Dalla cittadina  seguire  in direzione Dorgali la cartellonisca: SORGENTE DI SU GOLOGONE

 

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2 commenti

  1. Massimiliano Perlato

    amica sincera di vecchia data è figlia di emigrati sardi. Nata a Milano, travolta da un amore viscerale per quella terra tanto seducente quanto complicata, un giorno ha deciso di lasciare tutto e tutti per andare a fars…i coccolare delle sue montagne, dai sapori e profumi di un’isola spesso non tanto tenera con i suoi figli che hanno dovuto lasciarla in cerca di lavoro.
    E lo ha fatto fra mille difficoltà e vicissitudini.
    Oggi Tiziana, ritorna a collaborare dopo tanti anni con TOTTUS IN PARI con un bel reportage in cui si può leggere fra le righe quale sia il suo sentimento profondo per la Sardegna.
    Bentornata fra noi carissima.
    Nella famiglia di TOTTUS IN PARI un posto d’onore per te dolce figlia di Sardegna, sarà sempre riservato!

  2. Oliena è dal punto di vista naturalistico uno dei paesi più belli della Sardegna. La valle di Lanaitto, Su Gologone, le grotte e sedda sos carros, sono quanto di meglio si possa ricercare nel centro sardegna. Poi fare una pausa eno-gastronomica dai fratelli Puddu è tappa obbligatoria. Il vino Nepente che trovate qui è roba da fantascienza 🙂

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