CARO BABBO TI SCRIVO … UNA (POCO) TRADIZIONALE LETTERINA A PAPA' NATALE, PERCHE' C'E' BISOGNO DI CREDERCI ANCORA


di Pietro Mereu

Caro Babbo Natale non credo più a te da quando, all’età di 10 anni, vidi mia madre che nascondeva i regali che io e i miei fratelli avremmo avuto il giorno dopo. Ma da quest’anno voglio ricredere che tu esisti. In Italia c’è gente che crede ancora che la situazione economica migliori e quindi io mi sento legittimato a credere che tu esista.

Come va Babbo (ti chiamerò così per essere più sintetico)? Ti vedo sempre ben vestito, con la barba sempre curatissima, e la slitta fiammante. Perlomeno l’immagine che di te si vede in giro è sempre impeccabile. Mi chiedo come mai prima, tanti anni fa, indossavi un abito verde che poi è diventato rosso. Scusa se mi permetto, ma tu quanti anni hai? Apparentemente potresti essere un ottantenne ben tenuto o un settantenne un po’ malandato. E la salute? Alzhaimer, cardiopatie, acciacchi dell’età? No, non credo, mi sembri sano. 

Tu sei un libero professionista? Anzi, scusa tu sei un imprenditore. Tu, probabilmente, vivendo all’estero avrai usufruito dello scudo fiscale, istituito dal governo Berlusconi due anni orsono, anche se sembrano secoli che non c’è più.

Ora che ne pensi della nuova finanziaria del Governo Monti? La tua slitta volante è catalogata come aereo? Oppure come automobile, e se si di quanti cavalli? Scommetto che per portare i doni avrai di certo bisogno di molta potenza, quindi di certo pagherai parecchio. Ah scusa…ma tu alla fine il resto dell’anno che fai? Vacanze al mare? Oppure, pur continuando a lavorare stagionalmente, sei anche pensionato? Non so se hai visto le ultime normative, che bisogna avere almeno 42 anni di lavoro alle spalle, se sei uomo, e 40 se sei donna per esserlo. Credo che la maggior parte di quelli che oggi versano le tasse allo Stato, non vedranno più un euro indietro, mi è quindi lecito pensare che la generazione dei miei genitori sarà l’ultima a poter contare su una pensione. Comunque non voglio tediarti con tutte questi argomenti così impegnativi.

Mi sono sempre chiesto se Gesù bambino, che è il tuo diretto competitor fa una concorrenza leale. No perchè la Multinazionale che ha creato, la Chiesa s.p.a, non paga le tasse su molti immobili di cui è proprietaria o perlomeno ne paga una parte. Anche se a onor del vero tutte le istituzioni religiose operanti in italia che non producono reddito sono esentate dal pagamento di I.C.I che ora si chiamerà I.M.U. In ogni caso se dovessi subodorare una eventuale irregolarità potresti appellarti all’Antitrust. Immagino i titoli dei giornali ’Babbo Natale porta Gesù bambino in tribunale’.

Scusa per la mia insolenza: io comunque, sto dalla tua parte Babbo, a casa mia si fa l’albero, il presepe lo feci una volta tanti anni fa. E ricordo anche che ogni statuina che prendevo ne rubavo due dal negozio, ma sai è passato tanto tempo, ero veramente piccolo. Credevo ancora nel padre di Gesù bambino, e forse mi confessavo ancora. Dopo questa mia ammissione ti prego Babbo Natale, non portarmi carbone. Anche perchè ho letto che il carbone, quando viene messo nelle centrali di trasformazione di energia è persino più inquinante del nucleare. Pensa che in Cina ne apre una a settimana.

A proposito di Cina, ho saputo che c’è una Città in Cina che ha monopolizzato il mercato dei prodotti del natale, alberi, palline, piccoli Babbi natali e qualsiasi altra cosa che si commerci a basso prezzo proviene da là. YIWU si si chiama così questa città, e fattura addirittura 50 miliardi di euro. Tanto vero?

Ma scusa tu non prendi nulla per i diritti d’autore del Natale? O probabilmente saranno scaduti tanti anni fa. Tu sei sei patrimonio dell’umanità intera. Impegnativo no? Come dev’essere angosciante essere così famosi. Tu sei più famoso di Lady Gaga e Madonna messi insieme. Ma raramente ti si vede nei giornali di gossip. Sei un V.I.P discreto, immagino che non farai neanche uso di droga o alcool. Magari la notte di Natale dopo le consegne ti concederai una grappetta. Così tanto per gradire. Se e quando passerai da casa mia lascerò del mirto sardo, così potrai assaggiarlo. Prendi pure tutta la bottiglia. No problem.

Ora arriviamo al sodo. Cosa voglio per Natale? In pratica funziona così, io faccio la mia richiesta e tu dovresti esaudirla? Deve essere solo una oppure possono essere più di una? Credi che io pur avendo 39 anni, possa fare una richiesta? Anche se si tratta di qualcosa di immateriale? Tu sai babbo natale che io a volte appaio cinico, duro, sprezzante, presuntuoso, egoista , egocentrico e accidioso. Si tu lo sai, che io non ho un lavoro stabile? Sai che ho girato tutta l’Italia con un cartello addosso, recante la scritta ’Disoccupato in affitto’, e ho trovato un paese spaventato? Un paese fatto di gente che fatica a vedere un futuro, gente che comunque vuole lottare e che ha perso il contatto con una economia drogata.

Ho girato dal nord al sud, e mentre giravo la gente mi diceva che sarebbe andata come sta andando ora. Siamo in ginocchio. Se c’è gente che crede ancora alle borse, alle banche e alla giustizia sociale, io allora sono entusiasta di credere in te e pure di scriverti questa lettera. Non credo ti dia fastidio che io parli di te. Sei abituato a sentir parlare di te. Io sono disoccupato, ma ho la fortuna di avere una famiglia accanto. Siamo 4 figli tutti sparsi ai quattro angoli del mondo, i nostri genitori, e una zia che vive da oltre un anno in un centro di assistenza perchè è disabile . I miei nonni sono tutti scomparsi. Saranno 4 anni che non ci riuniamo tutti per Natale.

Perchè vedi Babbo io sono cinico e apparentemente superficiale, ma in fondo il Natale mi ricorda la mia infanzia, che è stata intensa e spensierata. La famiglia è, a mio parere, l’ultimo avamposto di umanità in un mondo di relazioni perlopiù superficiali. Ma le famiglie stanno cambiando: coppie gay, gruppi di persone che condividono una casa, famiglie allargate con ex mogli e nuove compagne. Ogni famiglia ha la sua dignità e il sacrosanto diritto di esistere. Tu Babbo hai figli, mogli, fratelli ? E loro lavorano? Beh ti aiuteranno nell’azienda di famiglia.

Tu, a proposito, dove ti fornisci per i regali? Oppure hai una fabbrica nel tuo paese? Scommetto che hai delocalizzato anche tu in Oriente. Va bene quelli sono affari tuoi e del tuo commercialista. Torniamo a questa lettera . Una mia curiosità è sapere quanti bambini oggi ti scrivano. Credo pochi, pochissimi. A meno che tu non abbia un profilo Facebook, ma tu sei uno molto tradizionalista: non ti ci vedo ad andare in slitta e chattare mentre consegni i regali .

Uno dei motivi che mi ha spinto a buttar giù questa lettera è che ho letto da qualche parte che Babbo Natale, sarebbe esistito finchè qualcuno avrebbe creduto in lui. Io ci credo in te: ora, dopo una parentesi di quasi 30 anni. Ho bisogno di crederci. Devo crederci. Perchè un mondo che non crede più a te, Babbo Natale, è un mondo che non ama più i bambini. E quando non si rispettano più i bambini allora, tutto il resto del genere umano si degrada in una spirale di indifferenza. E da quel punto in poi ci si dimentica di tutti quegli elementi che sfuggono alla gogna del consumo forzato:gli anziani, i malati, i diversi, gli stranieri, i poveri .

Qualche giorno fa ho scritto, sulla mia bacheca di facebook, ’Raccogliamo firme per abolire il Natale’: in realtà io non vorrei abolire il Natale. Vorrei abolire tutta la parte commerciale e consumistica della festa. Caro babbo evita di fare il testimonial della Coca Cola, le multinazionali hanno preso il Natale per veicolare tutti i loro prodotti, ma capisco che i soldi sono la chiave che ormai apre tutto. O quasi.

Ora dopo questo lunghissimo preambolo vorrei farti la mia richiesta. Ecco io desidererei ricevere come dono una Ferrari cabriolet. Beh scusa , è vero che ho scritto tutto un pistolotto su buoni sentimenti e famiglia ma cosa c’è di meglio quando il futuro è così incerto di una corsa catartica con il vento in faccia a bordo di un bolide? Inoltre vorrei fosse rossa , colore natalizio per eccellenza, tu invece torna al tuo antico costume verde. Il verde è il colore della speranza e in questo periodo ne abbiamo bisogno tutti.

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2 commenti

  1. Irene Saba (Magenta)

    Un giorno, quando guardando dalla finestra, non vedrò più guerre, prenderò un albero lo vestirò di stelle e quel giorno sarà Natale

  2. Luciana Murgia (Alghero)

    bellissima i piccoli li freghiamo ma dai 7 8 in poi no buon natale

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