PERCHE' ROSSELLA URRU NON VALE LE "DUE SIMONE"? DA UN MESE E' "INGHIOTTITA" DAL SAHARA E NON SI HANNO PIU' SUE NOTIZIE

Rossella Urru è originaria di Samugheo


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Rossella Urru è una ragazza sarda di 29 anni. Si è laureata a Bologna e vive a Ravenna. Lavora come cooperante per una piccola Ong, il Cisp, nei campi Saharawi in Algeria, dove sono state confinate decine di migliaia di persone. E’ il “popolo del deserto” che da decenni si oppone al Marocco che ha occupato la loro terra, l’ex Sahara occidentale spagnolo. Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre scorso Rossella è stata rapita da una banda di miliziani armati, assieme a due cooperanti spagnoli. A caldo si è parlato di una non meglio precisata “cellula quaedista”, sbandati dalla guerra di Libia, ma in realtà sulla natura dei rapitori e sulle motivazioni del rapimento c’è ancora un grosso punto interrogativo. Mai in quelle zone era avvenuto un fatto del genere: da quel 23 ottobre nulla di più si è saputo, nessuna rivendicazione o richiesta di riscatto. Di Rossella e dei suoi colleghi nessuna traccia. Nei rapimenti come in tutte le cose della vita, sembrano esistere però casi di serie A e altri che appaiono confinati a giurisdizioni minori. Durante la guerra in Iraq o in Afghanistan i rapimenti sono stati frequenti e generavano mobilitazioni ampie e forti scosse emotive. Ricordiamo tra i tanti, Enzo Baldoni e poi le due Simone (Simona Pari e Simona Torretta), i giornalisti Giuliana Sgrena e Daniele Mastrogiacomo. Finita la stagione irachena sembra che sia finita anche quella dei rapimenti, ma non è così: sono tanti i connazionali quasi sempre cooperanti che finiscono in mano di gruppi armati. Sino a Rossella Urru. Il Sahara è una scatola di sabbia in cui è sprofondata da decenni la causa Saharawi, rimasta sempre ai margini dell’agenda geopolitica internazionale. Il popolo Saharawi vive di aiuti internazionali. E i rapimento di Rossella ha provocato un forte shock in questa gente. Purtroppo Rossella non ha alle spalle organizzazioni famose ne vasti movimenti sociali d’opinione. E’ necessario quindi uno sforzo maggiore per cercare di risolvere quanto prima la vicenda. I responsabili dell’Ong si danno un gran da fare. Ma non basta.

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Un commento

  1. Orietta Meloni

    E’ proprio bella…come la si potrà distogliere dal pensare alla "sua" gente….dimenticata da Dio…con tutti i rischi certo..ma ognuno di noi vorrebbe provare la gioia immensa di vederli sorridere sempre..soprattutto farli sentire amati….Grazie Rossella, non vediamo l’ora di abbracciarti

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