IL CARNEVALE DI GAVOI: SA SORTILLA 'E TUMBARINOS


di Francesca Podda

Sa Sortilla ‘e Tumbarinos, letteralmente il raduno spontaneo dei Tamburi, è il giorno più atteso del carnevale gavoese, che coincide con il Giovedì Grasso. Il tamburo, uno degli strumenti più antichi della Sardegna, sopravvissuto ormai in pochi paesi oltre Gavoi, diventa il principale protagonista della festa. A differenza dei riti e delle cerimonie che si tengono in altre località barbaricine, tesi a ricordare la morte e la passione di Dioniso, con gesti e danze cupi, quello di Gavoi è un carnevale caratterizzato dalla musica, dalla festa, dall’allegria a cui partecipano donne, uomini, vecchi e bambini. La preparazione a “Jovia Lardajola”(Giovedì Grasso) non si limita a qualche ora prima della sfilata… Le settimane che precedono “sa sortilla” sono caratterizzate dal suono flebile e lontano dei tamburi per le vie silenziose del paese. Succede infatti che in ogni casa i rumorosi strumenti abbandonino il proprio ruolo di oggetti puramente ornamentali in cantina o sui muri della cucina rustica, per esser “collaudati” in vista della festa: mani sapienti e orecchie allenate “tirano” le pelli sino a trovare il suono perfetto. Dalle antiche cassapanche vengono invece rispolverati gli immancabili capotti in orbace e i completi di velluto, che, con “sos cambales” (i gambali) rappresentano le antiche divise dei pastori.  Un silenzio suggestivo anticipa Sa Sortilla, tutto pare fermo, immobile..una sorta di “quiete prima della tempesta”: si tratta di attendere solo qualche minuto prima di sentire “sos Tumbarinos” che a piccoli gruppi escono dalle case. L’atmosfera in poche ore diventa calda ed accogliente. Forse anche grazie ai litri di vino che immancabilmente accompagnano gli attori della cerimonia, ci si dimentica presto del freddo pungente che caratterizza il febbraio gavoese. E’ la festa di tutti, una pausa dal lavoro e dallo stress quotidiano: i pastori rientrano in paese prima dell’orario normalmente consentito (nonostante sia un periodo dell’anno di grande lavoro nelle campagne, per un giorno tutto viene dimenticato e lasciato da parte), i giovani che studiano o lavorano fuori ritornano in paese anche per un giorno solo, una sera, in cui tutto diventa possibile …. Ed ecco che la piazza si riempie…il rumore quasi assordante accompagna le chiacchiere, i saluti, i brindisi, …un suono, una musica che entra dentro te, ti fa muovere al suo ritmo, ti fa aumentare l’adrenalina…e succede anche a chi non ha mai suonato uno strumento!  La sfilata parte e le vie del paese “si colorano” di risate, musiche  e divertimento, che dura sino a notte inoltrata. Le piazze e i bar diventano palchi di ancestrali balli, i tamburi vengono poggiati a terra, al centro del cerchio dei danzanti persone  di ogni età seguono il ritmo degli antichi “muttos de carrasecare” e degli strumenti che accompagnano tali canti: gli ormai già nominati tamburi, protagonisti assoluti del carnevale, su pipiolu e su triangolu … il resto lo fanno le persone. E’ quasi impossibile e inutile descrivere come ci si sente in quelle ore, non si può che vivere , respirare, sentire e vedere di persona per capire a fondo lo spirito e l’essenza di questa festa unica e originale.

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5 commenti

  1. Francesca Podda

    grazie mille Massimilano. Sei stato più che gentile…confido in una prossima ispirazione per una successiva collaborazione…intanto buon lavoro..e un brindisi carnevalesco sarà anche per te…alla prossima

  2. …così, da lontano. E pensare che fin qui mi sfiora il calore della gente, la voce dei tamburi, il profumo delle pelli e il sapore aspro del vino. Quasi quasi vado a gavoi per farmi avvolgere completamente!!!!

  3. “E’ quasi impossibile e inutile descrivere come ci si sente in quelle ore, non si può che vivere , respirare, sentire e vedere di persona per capire a fondo lo spirito e l’essenza di questa festa unica e originale.”
    Ciao Francesca bell’articolo di cui quoto la frase a me più cara. Perchè simbolo di un tipo di turismo e di evento che va vissuto e attravversato per farsi pervadere da tutte le sensazioni 🙂
    Ti giro un’articolo recentemente scritto con questo stesso mood e un video sul Carnevale che spero ti farà piacere. :-))
    Ciao e buon Carnevale
    http://www.viaggiomania.it/sardegna/o-sardegna-mio-capitano-8736.html
    http://www.facebook.com/note.php?note_id=492986668413

  4. lucinha Dettori

    Complimenti Francesca Podda,
    Bello Articolo
    Um sauto di Sardegna Sa terra Mia in Portuguese – Brasile

  5. Francesca Podda (Gavoi)

    Causa festeggiamenti di carnevale ho letto solo ora i commenti. son contenta di esser riuscita a trasmettere almeno un pò delle sensazioni che solo un carnevale vissuto intensamente può trasmettere! vi ringrazio…e vi attendo a gavoi…alla prossima!

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