I PENSIERI DEL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN GERMANIA: PROPOSTE VERSO UNA REGIONE SARDEGNA, SEMPRE PIU' LONTANA

Gianni Manca, Presidente della Federazione, socio del circolo "Rinascita" di Oberhausen

Gianni Manca, Presidente della Federazione, socio del circolo "Rinascita" di Oberhausen


di Gianni Manca

Nel passare degli anni le associazioni degli emigrati hanno vissuto gli alti e bassi della politica regionale e degli umori dei vari assessori, in continuo susseguirsi di cambiamenti non solo di colore, ma anche di visione e di ideali, che hanno costretto i circoli e la stessa federazione a fare salti mortali per conseguire i fini e i programmi previsti dallo statuto: conservare e tramandare ai nostri figli tradizioni, usanze e la cultura del nostro popolo e far conoscere e promuovere il prodotto sardo nelle nostre nazioni ospitanti.  Compito riuscito pienamente, grazie ad un coriaceo volontariato che mai si è lasciato scoraggiare e fino ad ora, in modo visibile, continua a prodigarsi, nonostante i ritardi burocratici, che mortificano e puniscono lo spirito attivo del sardo emigrato che però mai ha dimenticato le sue radici. L’essere soli, il sapersi lontani in terra straniera, il proposito e il desiderio di rientrare quanto prima sono sempre stati i componenti che hanno preparato la strada della nascita dei circoli sardi in Germania.  Il 9 aprile 1972, a Stoccarda, ci fu la prima riunione dei rappresentanti dei circoli sardi che il 25 maggio fondarono la Lega Sarda in Germania. Sono passati 38 anni nel corso dei quali ci sono stati conferenze sull’emigrazione e congressi prima della Lega (sette, l’ultimo il 21 maggio 1988 ad Oberhausen) e poi della Federazione. Si vuole cambiare la legge? la si cambi! La si adegui ai tempi odierni molto diversi da quelli in cui è stata fatta, ma non si dimentichi mai che anche la legge più giusta, se non applicata, non produce niente. Sono critico per i ritardi nell’erogazione dei finanziamenti ai circoli e alle federazioni, che non incoraggiano i soci ad assumersi responsabilità in cariche statutarie, costretti in molti casi, per evitare la chiusura del circolo, ad anticipare di tasca il canone d’affitto, la bolletta della corrente e dell’acqua. Faccio una proposta concreta per dare certezza sul flusso dei finanziamenti a circoli e federazioni: un primo acconto del 50% da versare nel mese di gennaio; un secondo acconto del 40% dopo l’esame del consuntivo dell’anno precedente; il saldo del 10% potrebbe essere erogato dopo l’esame della documentazione dell’anno precedente. I circoli hanno sempre realizzato i loro programmi culturali in tutta la Germania, dove si riscontra un forte interesse delle città di accoglienza verso la cultura della Sardegna, la sua storia, le tradizioni e la lingua sarda. Che ruolo hanno i circoli sardi oggi in Germania? Mentre un tempo il circolo era solo un punto di ritrovo, oggi funge anche da ufficio del lavoro per fornire informazioni sulle pensioni, sul rientro in Sardegna. Uno degli impegni su cui si sta lavorando è quello di far gemellare le città che ci ospitano con paesi e città della nostra isola. Problema dei giovani: da anni con incontri e convegni si cerca la ricetta per far avvicinare i giovani e coinvolgerli nella vita dei circoli. Nel convegno “Sambene sardu – next generation” tenutosi a Berlino dal 12 al 14 marzo si è notato un maggior impegno dei nostri giovani. Nel loro documento finale hanno chiesto più spazio e che le loro proposte siano ascoltate e non solo criticate. Molti parlano poco l’italiano, una loro proposta è lo scambio interculturale con viaggi in Sardegna per approfondire la conoscenza della lingua e delle tradizioni sarde. Chiedono corsi di lingua sarda e italiana, vorrebbero seminari per lo sviluppo di programmi con fondi europei, borse di studio per figli di emigrati sardi e sfruttare di più i social networks per la comunicazione. C’è l’impegno della federazione anche per le donne: un esempio il convegno di Moers che è servito a ridare nuovi impulsi. La presenza delle donne nei circoli è indispensabile.

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Un commento

  1. “Si vuole cambiare la legge? la si cambi! La si adegui ai tempi odierni molto diversi da quelli in cui è stata fatta, ma non si dimentichi mai che anche la legge più giusta, se non applicata, non produce niente”
    GRANDE !!FINALMENTE UNO CHE DICE LA STESSA COSA CHE HO SEMPRE DETTO!!!

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