FIGLI DI EMIGRATI SARDI DELL'ARGENTINA E DEGLI STATI UNITI, ALLA SCOPERTA DELLE PROPRIE RADICI: PER RINNOVARE I CIRCOLI SERVONO I GIOVANI

Francesca Bandino, Santiago Trapani, Magali Misses, Eduardo Toro, Fabiana Ponce

Francesca Bandino, Santiago Trapani, Magali Misses, Eduardo Toro, Fabiana Ponce


ricerca redazionale

Si è conclusa la parte operativa e itinerante della seconda fase del progetto regionale “Corso di formazione sui programmi di mobilità giovanile europea”. L’iniziativa dell’Assessorato regionale del Lavoro, condotta in collaborazione con la Filef (Federazione italiana lavoratori emigranti e famiglie) , è stata realizzata attraverso due fasi distinte ma collegate. La prima si è svolta tra il 6 e il 12 aprile 2008, pochi giorni prima della Conferenza internazionale dell’emigrazione (dal titolo “I sardi nel mondo”): aveva coinvolto 15 figli e nipoti di emigrati sardi provenienti da Argentina, Belgio, Canada, Germania, Stati Uniti, Svizzera e Italia, i quali avevano preso parte a un corso di formazione sulla progettazione di eventi di mobilità giovanile e sull’accesso ai fondi europei per i giovani. I partecipanti avevano poi elaborato il progetto relativo alla fase successiva di applicazione concreta di quanto appreso, che ha coinvolto cinque dei partecipanti della prima fase, provenienti dall’Argentina e dagli Stati Uniti, i quali hanno avuto come obiettivo la realizzazione di un’indagine conoscitiva sul fenomeno dell’immigrazione e dell’emigrazione in Sardegna. L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, li ha incontrati per conoscere l’esperienza maturata in Sardegna dal 16 ottobre ad oggi, soprattutto nei Comuni coinvolti (Loculi, Lula, Allai, Serri, Mandas e Dolianova), dal 20 ottobre al 1° novembre. I cinque giovani, emigrati di seconda e terza generazione, hanno effettuato numerose interviste – a 20 emigrati di ritorno, 21 immigrati e 40 giovani tra i 18 e i 30 anni – che hanno permesso di raccogliere testimonianze significanti sulla percezione dei movimenti di emigrazione ed immigrazione nell’Isola. Per spostarsi hanno utilizzato un camper. La permanenza in ciascun paese non ha superato i due giorni. Il viaggio è stato raccontato in un blog (www.ildiariodelcamper.blogspot.com), aggiornato durante le tappe. Rivolgendosi ai cinque giovani (Francesca Bandino, New Jersey/USA; Magali Misses, Fabiana Ponce, Eduardo Toro e Santiago Trapani, Argentina), l’assessore Manca ha sottolineato che “gli emigrati di oggi hanno la valigia fatta di competenze e cervello. Purtroppo la Sardegna si impoverisce e ne beneficiano altri Paesi: lo vediamo anche con il Master and Back concepito alla vecchia maniera. È un gap che si può superare soltanto offrendo ai giovani delle opportunità di lavoro, purtroppo una merce rara un po’ ovunque”. “Gran parte dei nostri emigrati ha superato gli ‘anta’ – ha ricordato Manca –: i più giovani presidenti dei Circoli del Sud America hanno oltre 70 anni. C’è l’esigenza di passare il testimone tra le generazioni e di riorganizzare le nostre strutture all’estero. Non a caso abbiamo destinato ai giovani buona parte delle risorse per il 2010. Questi ragazzi conoscevano la Sardegna per lo più dai racconti dei nonni e dei genitori, ora c’è stata una prima presa di contatto. Desideriamo replicare questa iniziativa con dei progetti mirati, come stage ed educational tour. Si dice che i Circoli siano un po’ le ambasciate sarde all’estero, ma non è esattamente così perché mancano le necessarie competenze: penso, per esempio, al commercio di prodotti agroalimentari tipici o dell’artigianato isolano. Non ci si può improvvisare imprenditori. La Regione, attraverso le iniziative elaborate in collaborazione con la Consulta dell’emigrazione, intende individuare le professionalità tra i giovani, che devono farsi portatori anche della nostra identità culturale”.

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Un commento

  1. Carissimi,
    sono una vostra conterranea, vi scrivo da Muravera.
    Ho studiato e lavorato in Emilia per lungo tempo e mi sono imbattuta nel
    Circolo dei Sardi di Parma, in un periodo della mia vita in cui ero
    particolarmente afflitta per la mia situazione lavorativa e logistica.
    Ora sono nuovamente a Muravera, mi piacerebbe intraprendere nuovamente un
    contatto con chi, come me, ha vissuto e vive lontano dalla Sardegna.
    Negli anni ho avuto modo di conoscere la grande organizzazione dei vostri
    circoli, la cura e l’attenzione anche nella scelta dei prodotti alimentari
    da
    far conoscere in giro per l’Italia.
    E’ questo il motivo per cui vi scrivo, la mia famiglia ha un’azienda
    agricola,
    piccola, ma curata con amore e dedizione da 3 generazioni. Produciamo gli
    ormai
    noti agrumi di Muravera.
    Dall’anno scorso abbiamo iniziato una piccola vendita on-line, che ha avuto
    un
    discreto successo, e ci piacerebbe far assaggiare i nostri prodotti a chi se
    ne
    intende!
    E per questo che abbiamo pensato a voi.
    Se vorrete saremo lieti di farvi conoscere arance, mandarini e limoni della
    nostra azienda. Nel nostro sito c’è anche una piccola sezione con le ricette
    dei liquori e delle marmellate come le faceva mia nonna.
    Un pò di sapore di Sardegna dà calore a chi come me ha sentito molto la
    nostalgia per la nostra terra.
    Un abbraccio da Muravera
    Sito: http://www.sardegnainarancio.com
    mailto: info@sardegnainarancio.com

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