LA CORSA DEGLI SCALZI A CABRAS: UNA DELLE SAGRE PIU' CONOSCIUTE DELLA TRADIZIONE SARDA


di Cristoforo Puddu

Di particolare originalità, tra le numerose feste e sagre celebrate tradizionalmente in Sardegna, è la Corsa degli Scalzi che si tiene ogni primo fine settimana di settembre a Cabras per rievocare un evento storico-religioso del XVI secolo. La ritualità  della rinnovata promessa di fede -coinvolge soprattutto tanti giovani vestiti con un saio bianco che corrono scalzi per circa 8 chilometri, trasportando il simulacro di San Salvatore dall’omonimo  villaggio a Cabras e viceversa- ha origine nell’impresa di un gruppo di “balentes” che, in occasione di una delle frequenti incursioni piratesche (1506 ?), riuscirono a sottrarre e salvare la statua di San Salvatore al saccheggio dei barbareschi invasori. Una versione dei fatti, credibilmente probabile, sostiene che a portare in salvo il simulacro del Santo siano state invece delle donne, mentre gli uomini erano impegnati a contrastare l’ennesimo assalto dei mori. Il piccolo villaggio di San Salvatore è popolato principalmente nei mesi di agosto e settembre dai numerosi fedeli e dai turisti che frequentano le spiagge del litorale e la stupenda storica città di Tharros . Il borgo attuale, sorto attorno ad un tempio ipogeico di età nuragica in cui era praticato il culto delle acque, ha una consuetudine di feste (con l’immancabile e tipica coreografia del “ballu crabarissu” ) e di novene che esprimono la profonda devozione popolare per San Salvatore anche con canti sacri (“is goccius”). Tutto il territorio dell’area di Cabras rappresenta un’eccellenza naturalistica, apprezzata e conosciuta,  di notevole valore per l’avifauna acquatica che lo popola tra i canneti (limicoli, rallidi, anatidi, trampolieri, ardeidi) ed i pregiati pesci ospitati dalle sue acque (muggini, spigole, orate, anguille e capitoni).

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