ESPERIENZA DI VITA NELLE FAVELAS BRASILIANE PER GABRIELE ZARA DI GUASILA CHE A RIGUARDO HA PREPARATO LA SUA TESI DI LAUREA

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di Susanna Mocci

Siamo davanti ad uno dei rari casi in cui la tesi si trasforma in un’esperienza concreta che va oltre lo studio e si trasforma in crescita umana”. Così il professor Serafino Casu della Facoltà di Ingegneria ha commentato la tesi di laurea di Gabriele Zara, 26 anni, originario di Guasila. Una tesi un po’ fuori dal comune: è stata fatta in una missione in Brasile. Gabriele ha accettato di raccontare la sua esperienza.

Ci parli dei tuoi studi? Fin da piccolo avevo il sogno di diventare ingegnere. Così, conseguito il diploma all’istituto per geometri mi sono trasferito a Cagliari per studiare ingegneria edile. L’inizio non è stato facile: mi sono presto reso conto che gli studi richiedevano un impegno notevole.

Poi che cosa è successo? Circa un anno dopo il mio arrivo a Cagliari ho conosciuto la Comunità Missionaria di Villaregia, dove ho iniziato un cammino di fede e di impegno verso i più poveri. Nel 2007 ho conseguito la laurea triennale e pochi mesi dopo sono partito per un’esperienza di un mese in mezzo a San Paolo del Brasile, per vedere con i miei occhi ciò di cui avevo solo sentito parlare.

Come è nata l’idea di scrivere la tesi proprio in questa città? Volevo chiudere la mia carriera universitaria all’estero, anche se non sapevo dove andare né come fare. Così una mattina sono andato dal professore con cui avevo intenzione di fare la tesi esprimendo il desiderio di farla all’estero. Lui mi ha chiesto dove avessi intenzione di andare e io, istintivamente, ho risposto in Brasile.

Come ha reagito il professore alla tua proposta? Lui ha accettato subito la mia richiesta accogliendola con entusiasmo ed appoggiandomi, inoltre mi ha indirizzato nel richiedere dei contributi che vengono erogati

dall’ Ersu per le tesi in materia di sviluppo e cooperazione internazionale. E così ,a soli due anni di distanza, sono partito nuovamente per San Paolo. Certo non avrei mai pensato di ritornarci, soprattutto dopo così poco tempo.

Come ti sei approcciato al lavoro? Da subito mi sono entusiasmato e messo all’opera. La tesi consisteva

nella realizzazione di un progetto per un centro di aggregazione e formazione; progetto che è stato sviluppato in stretta collaborazione con i missionari per poter rispondere alle loro esigenze. Per tre mesi ho lavorato in Brasile; al mio rientro in Sardegna ho impiegato altri tre mesi per sviluppare, insieme al professore, una seconda proposta progettuale. È stato sicuramente un lavoro che mi ha arricchito moltissimo e che, proprio per questo motivo mi sento di consigliare a tutti gli studenti.

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Un commento

  1. Serena Montrucchio

    Ciao!!! Sono una studentessa lavoratrice e spero il prossimo anno di iniziare la mia tesi per la specialistica in scienze internazionali dei diritti umani all’Università di Torino. Da sempre ho in mente una tesi di questo tipo: raccontare la vita nelle favelas brasiliane, facendone direttamente esperienza, quasi come reporter.
    Ho letto della tua esperienza e vorrei qualche consiglio ed aiuto se ne hai le possibilità.
    Ti ringrazio moltissimo.
    Serena

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