Artisti sardi (Enrico Marras e Giuditta Dessì) ospiti in Friuli al circolo "Montanaru" di Udine



di Lara Petricig (quadro di Enrico Marras “Finestra esistenziale” del 2009)

 

Il presidente del Circolo Sardi Montanaru di Udine, Domenico Mannoni, in collaborazione con la Dott.ssa Lara Petricig  hanno organizzato  presso i locali del Circolo un incontro con i due più affermati artisti sardi che operano ormai da anni in Friuli,  – nonché  in Italia e all’estero – . Si tratta di Giuditta Dessy originaria di Senorbì e residente nella Villa Manin di Passariano e Enrico Marras  di Udine, originario di Assemini. Due artisti della provincia di Cagliari che non a caso vivono accompagnati da un’ombra che li segue: la passione per l’Arte, Quella di tutti i Tempi. Un senso di delicata umanità e spiccata sensibilità anzi ipersensibilità verso il mondo e le cose crea in ciascuno di loro la capacità e il bisogno di trasformare questo senso-sensazione in lirica. Così nascono le Metamorfosi di Giuditta e le Finestre di Marras, mai per caso; ogni elemento bilancia una precisa sensazione, ogni scelta è puramente strategica. Ma c’è dell’altro; infatti Lara Petricig – che precedentemente si era già occupata del pittore orientalista di Sassari: Giuseppe Biasi – ha fatto conoscere le opere dei due protagonisti cagliaritani all’editore Acca in Arte: Silvio Sparaci, della rivista bimestrale Art&Art di Roma il quale ha deciso di dare spazio alle immagini di alcune delle loro creazioni più recenti accompagnate da un’introduzione. La diffusione sta avvenendo presso le Gallerie d’Arte, le Esposizioni  Nazionali e le Mostre – Mercato di Arte Contemporanea. Enrico Marras possiede il dono della gentilezza e dell’intuizione che gli permette di indovinare molte cose; i suoi colori metafora (stati d’animo) suggeriscono ciò che non può essere detto immediatamente; precipitano nelle acque blu scure e poi rapiti da una stella ne assorbono la luce e divengono finestre bizantine, ma non sempre. Alcune volte correnti metafora prendono altre direzioni e si spingono verso regioni desertiche dove il razionale si culla nell’astratto, nell’immobile e nel solido. La Giuditta alla scoperta di nuove galassie propone un’unica regola: il “sempre assente” di una forma fissa e dichiarata nei suoi contorni che in assenza di un vero corpo è immagine sfumata che si nasconde  in nascenti luoghi d’incontro: nuove galassie. Tolta ogni razionalità e ogni racconto umano, il pensiero corre e sconfina trovando pace nel magma del sogno: “un sogno dentro un sogno” direbbe Pasolini. L’incontro ha messo in luce alcune analogie di ricerca tra i due artisti e poi per il 2010 chissà…, probabilmente o sicuramente ciascuno di loro avrà modo di esprimersi e di far vedere artisticamente tutto quello che di importante riesce e deve strappare al quotidiano. Un augurio di buon lavoro a tutti e due.

 

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Un commento

  1. Simonetta Orrù Miorin

    A Giuditta Dessì e Enrico Marras :
    siete bravissimi!!!
    Vi saluto con simpatia, buon lavoro creativo.
    SImonetta Orrù

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