Lavorare in gruppo è la prerogativa del circolo "Radici Sarde" in Argentina

di Pablo Fernandez Pira

Ho letto l’articolo di Vitale Scanu, relativamente a quanto sta succedendo oggi in Sardegna, che non é molto lontano di quanto succede in Argentina. Ho sottolineato quello che riguarda il parlamento sardo. Voglio chiarire che non conosco il Sig. Vitale Scanu, ne ho nessuna relazione con lui. Veramente, all’inizio mi sono intristito, perché non riesco a capire come tante volte siano più importanti gli interessi personali che quelli di gruppo. Non sono d’accordo con l’ultimo paragrafo, che dice che la Sardegna dovrebbe essere governata dagli emigrati. La Sardegna dev’essere governata dai sardi, che devono fare uno stop e riflettere su che cosa sta succedendo a loro. Cosí come noi argentini dobbiamo riflettere sul nostro Paese e le nostre istituzioni pubbliche. Ma sono anche sicuro che ogni giorno noi "emigrati" siamo più considerati. Abbiamo la possibilità che l’Argentina (i nostri figli e nipoti, i figli e nipoti dei ns. associati e anche i ns. genitori) continui a collaborare ed a mantenere intatte le radici italiane, e nel ns. caso sarde. La Regione Sardegna ci da questa possibilità. I Comuni della ns. Isola e le istituzioni culturali, economiche, turistiche, ci vogliono conoscere ed aumentare i rapporti. L’Unione Europea inoltre possiede diversi programmi di interscambio culturale, di giovani, a livello di cooperazione universitaria, di promozione aziendale. La Sardegna partecipa di tanti di questi programmi, peró tante volte le proposte devono partire dei ns. Circoli. Questo stiamo facendo oggi al Radici Sarde: generando dialoghi, consensi, sinergie, dando a conoscere le possibilità di cooperazione che siamo capaci di portare avanti come Circolo. Stiamo lavorando in gruppo, come team, dando il meglio di ognuno di noi, dando il meglio della ns. identità. Siamo discendenti di isolani, é vero, però giustamente per questo, dobbiamo essere ogni volta più uniti e più integrati alla Sardegna, all’Italia ed al resto dei Paesi dell’Unione Europea e dell’America Latina. Per lavorare insieme, con l’unione di forze, conoscenze, saperi. Siamo di fronte a momenti storici, sia in Argentina sia in Sardegna. Dobbiamo dimostrare, come facciamo al "Radici Sarde", che insieme possiamo rappresentare il meglio della nostra identità isolana.

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Un commento

  1. Caro Max, Come al solito, ti ringrazio molto di questa pubblicazione e di quella di Vitale Scanu. Dimostra quanto pensiamo noi sardi residenti all’estero su quanto succede oggi in Sardegna. Tutti i Paesi hanno problemi: la crisi internazionale ormai é arrivata in ogni cittá del mondo. L’associazionismo sardo di cuore (oltreoceano) cosí come quello isolano di tanti e tantissimi gruppi folk, culturali, di musica, di aziende, di sport, deve continuare ad esser presente in ognuna delle ns. azioni: la fratellanza e l’amicizia che si riescono a realizzare tra questi gruppi sono legami per sempre; ed é proprio questo il motivo per il quale i ns. Circoli Sardi all’estero devono lavorare e portare avanti il messaggio di ambasciatori della Sardegna. Grazie Max, e continuate cosí, siete veramente bravi come persone e come lavoratori della sarditá!

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