L'universo e la stupidità umana sono infinite: sardi, teniamoci le zecche

di Vitale Scanu

 

«Due cose sono infinite – diceva Einstein – : l’universo e la stupidità umana. Ho però ancora qualche dubbio riguardo all’universo». Il buon Dio e la natura danno ad ogni creatura il sufficiente per vivere con dignità. E’ la stupidità umana che rovina tutto. A me piange il cuore al vedere la mia terra ridotta a una povera foresta di bronchioni di carbone. Un’intelligente opera di rimboschimento, costata tanti anni di lavoro, ridotta in cenere a causa di poche carogne disumane che causano un danno incalcolabile a persone, animali e cose. Già la Sardegna è povera di verde, ancora dai tempi dei punici e dei romani che obbligavano a coltivare solo grano, pena la morte, abbattendo tutti gli alberi. In più si aggiunge l’incoscienza di questi mascalzoni che bruciano il poco verde rimasto. Ma che bella soddisfazione per il responsabile! Che bello spettacolo che offriamo! E quali grandi migliorie per tutti con questi incendi!… Di fronte a questa muta desolazione di cenere e morte, si ha l’adeguata proporzione dell’incredibile stupidità umana di questi miserabili. Il danno fatto però è ancora minore di quello che si prolungherà nel tempo, perché alla natura serviranno ancora dai trenta ai cinquant’anni per ricostruire tutto. La definizione giuridica di questo misfatto sarebbe quella del "lucrum cessans et damnum emergens": il danno causato e quello che ne deriva. E sempre la Sardegna deve ripartire da zero, a causa degli stessi sardi. Si era parlato di ricupero dei valori ambientali, di turismo delle zone interne… Ma quale turismo interno, quali valori ambientali … Da zero! A riparlarcene tra cinquant’anni. Teniamoci la Sardegna che ci meritiamo, finché non riusciremo a liberarci di queste zecche maledette!!! Leggendo la Bibbia  ho trovato il più antico comando ecologico divino (di duemila anni fa): "Non danneggiate né la terra, né il mare, né gli alberi" (Apocalisse 7,3). E un altro passo misterioso di avvertimento, mi ha colpito, sui danneggiamenti causati dall’uomo alla natura (Apocalisse 8, 11):  "Poi il terzo angelo suonò la tromba e dal cielo cadde una grande stella, ardente come una torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e sulle sorgenti delle acque: il nome della stella è Assenzio. Un terzo delle acque diventò assenzio. Molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare". "Assenzio", o "amaro", in russo si dice CHERNOBYL… Davvero una misteriosa e profetica coincidenza che dà parecchia materia di riflessione.

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Un commento

  1. Assenzio”, o “amaro”, in russo si dice CHERNOBYL… Da brividi la profezia caro Vitale: ieri appunto guardavo sulla RAI ITALIA un dibattito sul nucleare che il Governo del Italia vuole imporre a tutti i costi fregandosene (scusa la parola )della volontà de cittadini italiani espressa nel referemdun ,putrtroppo infatti tutti i cammini portano a SARDEGNA !(Magari fosse ARCORE!)perche l’unico territorio d’Italia che compie tutte le condizioni per costruirci le centrali nucleari : 0 rischio sismico!a questo punto bisogna chiedersi , vale la pena continuare ed essere una ragione “autonoma” (arrazza di autonomìa) del Italia ?a pagare siamo sempre i sardi ! Svegliati SARDIGNA MIA prima che sia troppo tardi !

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