Sabato alle ore 21 al "Su Nuraghe" di Biella, film sulla Brigata Sassari presentato da Emilio Sulis

di Battista Saiu

 

"La Brigata Sassari, dai campi di battaglia alle missioni di pace" è un  film di Davide Mocci, giovane regista cagliaritano, apprezzato documentarista di "Geo & Geo", la trasmissione televisiva pomeridiana di Raitre. Mocci potrebbe essere definito un esploratore etico, che documenta i particolari per mezzo della macchina da presa, con il gusto dell’originalità e l’appassionata curiosità del ricercatore. Il film "La Brigata "Sassari" dai campi di battaglia alle missioni di pace" è una pellicola particolarissima in cui sono inseriti ampi spezzoni e immagini della Grande Guerra. A presentarlo nelle sale di Su Nuraghe sarà il sociologo dott. Emilio Sulis. La pellicola è stata messa in cartellone con lo scopo di diffondere la conoscenza del contributo di uomini e di sangue dei Sardi per la costruzione dell’italia moderna attraverso le gesta eroiche dei "Sassarini" durante il Primo Conflitto Mondiale. In questa prospettiva rientra l’alzabandiera mensilmente effettuato nell’area monumentale di Nurahe Chervu, dedicata ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi. Il prossimo appuntamento, infatti, sarà il giorno successivo la proiezione del film: domenica 1° marzo alle ore 12.00, presenti le Associazioni Combattentistiche e d’Arma a fianco dei "Sassarini" biellesi, nel giorno anniversario della costituzione della Brigata "Sassari" (Sinnai e Tempio Pausania, 1° marzo 1915).

Sintesi film (di Emilio Sulis): Il documentario descrive com’è nata e cos’è oggi la Brigata "Sassari", una Unità dell’Esercito Italiano formata quasi interamente da sardi, caratterizzato da un forte senso di gruppo e un sentimento di appartenenza alla Sardegna. Attraverso filmati d’epoca, viene mostrata la nascita del corpo militare, avvenuta il 1º marzo 1915,  in due reggimenti a Sinnai (Cagliari) e a Tempio Pausania, e la partecipazione alla "Prima Guerra Mondiale". Nel Primo Conflitto, il comparto sardo venne utilizzato sull’Isonzo dove ottenne la citazione sul Bollettino del Comando Supremo come migliore unità (per le sue azioni eroiche negli scontri di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare), sull’altopiano di Asiago, e sul Piave. Le sue azioni vennero premiate con due medaglie d’oro al valor militare. Il prezzo di queste medaglie fu molto alto: le perdite costituirono infatti il 13,8% degli effettivi, contro il 10,4 della media. Nel contingente, composto quasi interamente da ragazzi sardi, i caduti in guerra sono stati 2.164 uomini, ai quali si deve aggiungere un numero elevatissimo di feriti e dispersi, ovvero altri 12.858 giovani sardi. Tali tragiche cifre danno la misura dell’importanza che ha avuto la Brigata nella storia d’Italia, riconosciuta da 6 Ordini Militari di Savoia, 9 medaglie d’oro, 405 medaglie d’argento, 551 medaglie di bronzo, oltre a due Medaglie d’oro al valor militare per ognuno dei due reggimenti. Davide Mocci, nel documentario, riprende filmati dell’epoca che permettono di provare a riassaporare quel contesto storico e quella Sardegna, nei luoghi in cui il reparto nacque e anche dove combatté (Veneto e Friuli Venezia Giulia).  La storia della Brigata Sassari prosegue fino ad oggi. Dal quel 1915 si è trasformata, ha visto crescere e diversificare le proprie attività. Nella seconda guerra mondiale è stata inviata a combattere nei Balcani, dal 1941 al 1943, fino a quando all’approssimarsi della disfatta dell’ Italia fascista, è stata trasferita a tentare di difendere Roma. Come tutto l’esercito italiano si sciolse all’indomani dell’ 8 settembre 1943 e così anche il destino dei militari sardi fu quello di molte altre migliaia di italiani: la fuga, oppure il passaggio nelle file tedesche o ancora la deportazione e i lavori nei campi di concentramento. Nel 1958 viene ricostituita la Brigata. Nella seconda parte del documentario, quindi, si vede l’evoluzione fino alla fase più recente, degli anni novanta, quando viene utilizzata nei Balcani ed in Medio Oriente, nell’ambito di importanti missioni di "peacekeeping", operazioni militari per il mantenimento della pace. Davide Mocci  presenta infine l’operato moderno della Brigata Sassari, descrivendo in particolare la missione NATO "Stabilization Force" della Brigata Multinazionale Nord, nella Bosnia Erzegovina, nella quale sono stati utilizzati i sardi della Brigata Sassari.

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