Al "Su Nuraghe" di Parabiago, convegno e mostra sul "popolo dei nuraghi"

di Massimiliano Perlato

 

Fra le civiltà preistoriche e protostoriche del Mediterraneo la civiltà nuragica è indubbiamente quella che presenta per quantità e varietà la maggiore consistenza monumentale; a tal punto che non solo la medesima prende il nome dal suo mausoleo più caratteristico: il Nuraghe. Nell’immagine che della Sardegna antica si fanno i moderni, vengono messi in primo piano gli aspetti della civiltà nuragica: e nella storiografia l’accento cade, come è naturale, più sulle forme originali della civiltà sarda che sui segni di sue relazioni con altre civiltà mediterranee coeve. E’ su queste tematiche che il circolo "Su Nuraghe" ha organizzato presso Villa Corvini a Parabiago, il convegno "Il popolo dei nuraghi" con annessa mostra fotografica del professor Remo Forresu. Il dibattito coadiuvato da Piero Ledda, responsabile culturale del sodalizio sardo, è stato introdotto dalla Presidente Maria Francesca Pitzalis, e si è incentrato sulla relazione di Forresu, Direttore del Museo Archeologico di Santadi (CA), assistito dall’intervento del professor Giampaolo Milazzo, socio del "Su Nuraghe" e docente di storia dell’arte. All’importante appuntamento, hanno voluto partecipare anche i sindaci di Parabiago (Olindo Bruno Garavaglia), dei paesi limitrofi Canegrate (Walter Cassani) e Nerviano (Enrico Cozzi). Dalla Sardegna,di particolare rilevanza la presenza del primo cittadino di Isili, Salvatore Pala. La comunità sarda più ampia di Parabiago proviene proprio dal piccolo centro del nuorese. La mostra fotografica di Remo Forresu è una guida conoscitiva del popolo dei nuraghi, intesa ad accostare un più vasto pubblico agli aspetti più eclatanti di un’isola che, almeno in passato, ha espresso arte, quella del periodo nuragico, e che offre la possibilità di scoprire una terra remota realmente sconosciuta, sebbene intravista nella memoria del tempo e sentita nella coscienza segreta del passato. Con la ricostruzione storica del periodo nuragico – dice Forresu – si tenta di riprendere un mondo che sembrava perduto. Attraverso una serie di immagini e grafici la mostra cerca di offrire uno spaccato del mondo nuragico a partire dai suoi momenti più arcaici, nelle sue evoluzioni architettoniche civili e religiose, corredate da testi e didascalie, ricostruzioni grafiche dalle quali si evincono i momenti salienti di una grande civiltà del passato, anche con riscontri e confronti con le grandi civiltà del Mediterraneo. L’anima dei sardi, antica, nei suoi  aspetti istintivi ed essenziali, nei suoi melanconici e ribelli silenzi a volte spietati, trae alimento da questa sorta di substrato d’una terra al "naturale". Diversi fattori, esterni ed interni, di natura storica, hanno contribuito al formarsi dell’originalità storico culturale della Sardegna. Fra tutti il fatto che l’isola Ichnusa o Sandaliotis come la definivano i marinai greci, si trova staccata dall’Europa più di qualunque altra isola mediterranea, ha condizionato la sua posizione marginale riguardo ai grandi eventi storici di carattere generale fin dall’antichità facilitando il fenomeno di isolamento e recessione. All’isolamento esterno si aggiunge quello interno determinato dalla struttura e dalla morfologia particolare dell’isola prevalentemente montuosa dominata da altopiani e tavolati isolati da solchi vallivi ripidi e scoscesi. La storia del Popolo dei Sardi non andò al di là della storia del Cantone. Le sue genti, guerrieri e pastori, non riuscirono mai ad evadere egemonicamente dalla stretta dell’isola, chiusa eticamente e tendente all’isolamento. Di questa gente di Sardegna, antica come il suo paesaggio, come la sua flora e la sua fauna, ne parla la mostra itinerante di proprietà del circolo AMIS di Cinisello Balsamo, con fotografie e grafici nel tentativo di creare un quadro panoramico il più esaustivo possibile di quei popoli remoti e della loro non inutile esistenza. Le cinque fasi della civiltà nuragica esposta, si articolano in: a) I Protonuraghi (1800-1500 aC); b) I Nuraghi a corridoio – Monotorri (1500-1200 aC); c) I Nuraghi Polilobati (1200-900 aC); d) I Nuraghi rifasciati (900-500 aC); e) La fine della civiltà nuragica (500-238 aC). La Mostra "Sardegna – Il Popolo dei Nuraghi" è suddivisa in 71 tavole. Molti i Nuraghe sezionati: Santu Antine di Torralba, Is Paras di Isili, Losa di Abbasanta, Su Nuraxi di Barumini sono alcuni esempi. Le Tombe dei Giganti di Li Lolghi ad Arzachena, a Santadi. Il pozzo sacro di Santa Cristina a Paulilatino, di Santa Vittoria a Serri. I templi di Esterzili, di Malchittu ad Arzachena.

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3 commenti

  1. Gianfranca Canu (Marchirolo)

    Complimenti! Avevate dubbi sui numeri?

  2. Pier Paolo Ciudinu (Milano)

    Dovresti mandare anche una statistica che ci dica quante volte ci scrivi, quanti con allegati, se parli del sito o del blog etc.

    Pierperplesso.

    Ps: Ma terrai una statistica anche per il matrimonio?

    NUMERO DI REGALI RICEVUTI

    QUANTI SOLDI

    PERMANENZA NELLA SALA RISTORANTE DEGLI INVITATI

    GIRO DI GRADIMENTO DEL SERVIZIO RICEVUTO,CHIESTO AGLI OSPITI CON SONDAGGIO PER COMPILAZIONE DI UN APPLICATION FORM PRESTABILITO

    GRADIMENTO DEL PASTO

    SERVIZIO DEI CAMERIERI

    NUMERO INVITATI COMMOSSI

    NUMERO INVITATI CASINISTI

    ETC ECT ?

  3. Maria Francesca Pitzalis

    Gentile Massimiliano,

    ti ringraziamo vivamente per la presenza al convegno e per l’articolo che ci hai dedicato.

    Cordiali Saluti

    Circolo su Nuraghe

    Canegrate – Parabiago

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